Androstenedione alto

    DOMANDA

    Buona sera, sono una ragazza di 21 anni di normo peso (45kg per 1.60 di altezza). Lo scorso agosto ho deciso di interrompere la pillola dopo 4 anni di assunzione senza interruzione. Ho avuto amenorrea fino a novembre, poi di nuovo assenza di ciclo, così decido di rivolgermi al ginecologo, che mi prescrive i dosaggi ormonali, dopo avermi trovato le ovaie follicolari. Da essi risulta tutto nella norma, apparte l’Androstenedione, che ha valore 4.2 rispetto a 0.3-3.1. Mi prescrive così una terapia ormonale che consiste nell’assunzione di 2cp al giorno di Etinilestradiolo 0,01mg per una settimana, poi pausa, e 1 cp al giorno di Farlutal 10mg per un’altra settimana per farmi venire il ciclo, il tutto per un paio di mesi. La mia domanda è: con questa terapia il valore ritornerà normale?
    Mi scuso per la lunghezza del messaggio, Naomi.

    RISPOSTA

    il quadro è compatibile con la sindrome del’ovaio policistico che può associrsi a ciclo ritardato o periodi di amenorrea, ovaie micropolicistiche e segni di aumento degli ormoni maschili (acne peluria, caduta di capelli) o aumento degli ormnoni androgeni(nel suo caso androstenedione) . La causa della sindrome risiede quasi sempre nella resistenza insulica (per avere una glicemia normale deve produrre più insulina). Dato che il ciclo era già irregolare , la terapia con contraccettivi di solito accentua il problema sfociando spesso nell’amenorea alla sospensione, come è avvenuto nel suo caso.

    La patologia che è molto comune (circa il 10% delle ragazze della sua età)  deve essere considerata non un problema solo ginecologico ma un problema gennerale dato che ha aspetti sia endocrinologici, che ginecologici, che metabolici che dermatologici che nternistici. Spesso si associa a problemi tiroidei e altre poatologia endocrine o autoimmuni.

    Purtroppo non mi ha fornito molti elementi ma nei casi come il suo la valutazione deve essere completa e la terapia deve tener conto anche del rischio metabolico futuro. E’ importante la dieta e il movimento e la terapia che tenga a bada l’insulina, anche se non è sovrappeso. Il contraccettio può migliorare l’aspetto estetico e regolare il ciclo durante la sua somministrazione ma alla sospebnsione il problema quasi sempre si ripresenta.

    Vedo bene l’uso di terapie alternative che riducano l’azione degli ormoni maschili, che tutte le donne producono ma nel suo caso sono più attivi. Ad esempio i farmaci che blocchino l’azione degli ormoni maschili a livelloi della cute  e degli altri organi bersagnlio di tali ormoni. Naturalmente  il suo medico associerà una terapia per la probabile resistenza insulinica, valuterà gli altri possibili aspetti della sindrome e troverà la terapia più adatta al suo caso, tenendo presente che qualsisi terapia che blocca lazione degli ornoni maschili comporta la protezione dal rischio di gravidanza con il preservativo.

    eventualmente mi mandi notizie più dettagliate

    decio.armanini@unipd.it

    Decio Armanini

    Decio Armanini

    SPECIALISTA IN ENDOCRINOLOGIA E SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE, SPECIALISTA EUROPEO DELL’IPERTENSIONE. Esperto di Endocrinologia Generale e Ginecologica, Ipertensioni endocrine (in particolare Iperaldosteronismi), Sindrome metabolica. Già Professore di Endocrinologia presso l’Università di Padova. Ha lavorato per 5 anni in Australia e Germania. Membro dell’Endocrine Society USA dal 1984.  Autore di 220 pubblicazioni su riviste internazionali  sulle ipertensione endocrine, […]
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