Anemia associata ad adenocarcinoma del retto

    Pubblicato il: 17 Dicembre 2009 Aggiornato il: 17 Dicembre 2009

    DOMANDA

    Gentili medici,

    vorrei porre alla vostra opinione e valutazione il seguente caso coinvolgente mia cognata:

    A seguito di una gravidanza, dai controlli è risultata l’anemia associata alla presenza di un adenocarcinoma del retto moderatamente infiltrante (T3 N1) con secondarietà epatiche e linfonodali.

    Dopo un lungo ricovero nel mese finale della gestazione, si è provveduto al cesareo programmato alla 33esima settimana. Il bambino è nato ed è in ottime condizioni.
    Purtroppo però sono sopraggiunte complicazioni di natura vascolare alla madre, prima con una tromboflebite agli arti inferiori, comparasa di rettorragia (diagnosticata per via endoscopica della suddetta neoplasia del retto) e successivamente (al trasferimento ad altro ospedale) di una trombosi venosa profonda femorale-liliaca destra.

    Da allora è in terapia anticoagulante con eparine a basso peso molecolare. Da una TC dell’encefalo diretta risulta negativa. In seguito a una TC del torace ed addome ha dimostrato embolia dei rami inferiori dell’arteria polmonare.

    Durante la gestazione accusava forte dolore dorsale (senza evidenza alla TC) e sporadiche perdite ematiche per via rettale. Tuttavia appariva reattiva cognitivamente attiva.
    A seguito di queste complicazioni vascolari però si ritrova in una condizione di semi infermità comunicazionale (non parla ma si lamenta, inizialmente in cecità temporanea, adesso vede ma poco stimolabile).

    Lo staff medico che la segue è cauto nello sbilanciarsi, poichè il motivo del trasferimento era essenzialmente voluto alla possibilità di un trattamento chemioterapico volto al combattere l’adenocarcinoma, che al momento dichiarano essere non effettuabile, viste le sopraggiunte complicazioni.

    Al che vi chiedo, viste le attuali condizioni, quale sarebbero i passi da effettuare per una, quanto meno, completa riabilitazione cognitiva del paziente, prima di procedere con il trattamento del tumore, e se quest’ultimo è consigliabile effettuare al momento o in futuro.

    I miei sentiti ringraziamenti a tutti coloro vorranno inviare la loro opinione
    Cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Bisogna seguire attentamente la situazione vascolare ed intervenire con una chemio ed eventualmente radioterapia palliative non appena le condizioni ematologiche lo consentiranno Cordialisismi saluti www.umbertotirelli.it