Aneurisma aorta

    DOMANDA

    Gentile dott. Di Bartolomeo,
    pongo qui il mio quesito. Sono cardiopatico congenito per Tetralogia di Fallot, operata con successo 42 anni fa quando avevo sei anni. Circa venti anni fa, per un episodio di extrasistolia, fui sottoposto a ecocardiografia dei distretti cardiaci e da questo esame è risultata una radice aortica di 50 mm a livello dei seni di Valsalva, una aorta ascendente di 44 mm e un arco di 34mm, una insufficienza aortica di grado lieve e una insufficienza polmonare di grado lieve. Valvola aortica a tre cuspidi, normale continenza delle altre valvole, ventricoli e atri nella norma, buona funzione di pompa del cuore. Arco aortico destroposto. Da allora assumo betabloccante Tenormin 100 1/2 cp. al dì, ( la mia pressione si aggira intorno ai 115/75 con 47 bmp), e vengo sottoposto ogni due anni a controllo ecocardiografico, che sostanzialmente conferma la stabilità delle dimensioni del vaso e il quadro clinico generale, pur con qualche variazione nelle misurazioni, a seconda del medico o dell’apparecchio.
    Due anni fa sono stato sottoposto a angiotac con liquido di contrasto, che ha confermato le misurazioni in toto. Bulbo aortico mm 52x51x47, aorta ascendente mm42 arco mm36. Pochi giorni fa ho eseguito ecocardiografia di controllo con la seguenti misurazioni: radice aortica 52,5mm ascendente 44 mm, arco 35. Un secondo cardiologo mi misura: radice aortica 51.5mm ascendente 42, arco 36. Il primo cardiologo, che è quello che mi segue da allora, mi dice che le condizioni sono stabili e che una differenza di 1 o 2 mm in più o in meno presa con l’ecocardiografia, non è significativa, e che per sospettare un aumento del vaso bisogna rilevare un incremento uguale o superiore al 10% della misura totale, in questo caso si invia il paziente a fare una angiotac per conferma. Il medico mi ha inoltre spiegato che il mio aneurisma non dipende da una malattia delle pareti del vaso, come la stragrande maggioranza degli aneurismi, ma è legato alla malformazione cardiaca congenita e non è detto che progredisca, potrebbe rimanere stabile per tutta la vita, per questo ritiene che i controlli biennali siano sufficienti. Dal cateterismo cardiaco che mi è stato praticato nel 1972 a 4 anni di età, risultava già allora una aorta ingrandita del 50%. Ecco, fin qui la storia clinica. Ora vorrei porre alcune domande.

    1) Visto che in venti anni le misure sono pressochè stabili, cosa posso aspettarmi da questa aorta, è possibile fare una previsione anche in base alla letteratura clinica in vostro possesso?
    2) L’aneurisma legato alla tetralogia di Fallot, si comporta come gli aneurismi derivanti da una malattia del vaso (ad es. sindrome di Marfan o arteriosclerosi) dal punto di vista di una eventuale progressione?
    3) Concordate con ciò che dice il mio cardiologo?
    4) E’ vero che differenze di misurazione di 1 o 2 mm fatte durante le varie ecocardiografie non sono significative dal punto di vista clinico, come dice il mio cardiologo?

    Grazie dell’attenzione.

    RISPOSTA

    Egregio Signore, come è stato documentato, negli anni c’è stato un piccolo ingrandimento del diametro dei seni di Valsalva, che attualmente si aggira all’eco tra 51 e 53 mm. E’ indubbio che l’ecocardiografia non possa dare una misura precisa del diametro dell’aorta, che si può avere solo eseguendo una angioTC. Le indicazioni alla chirurgia, nelle linee guida, dicono che l’intervento debba essere eseguito quando il diametro raggiunge i 55 mm. Bisogna, però, tener conto dell’altezza e del peso del paziente perchè l’indicazione all’intervento potrebbe scattare anche con misure minori. La sua aorta non è come quella della sindrome di Marfan, ma è un’aorta che può andare incontro a rottura o dissezione. A mio avviso, una volta consultati tutti i suoi dati (età, peso, altezza, diametro effettivo dell’aorta) si potrà porre indicazione o meno alla soluzione chirurgica. A sua completa disposizione. Cordiali saluti

    Roberto Di Bartolomeo

    Roberto Di Bartolomeo

    Professore ordinario di cardiochirurgia all’Università di Bologna. Nato a Torre dei Passeri (Pescara), si è laureato all’Università di Bologna. Nello stesso ateneo, si è specializzato in chirurgia cardiaca, chirurgia vascolare e chirurgia generale. Dirige l’unità operativa di cardiochirurgia del policlinico S. Orsola – Malpighi di Bologna. È direttore della scuola di specializzazione in cardiochirurgia dell’ateneo […]
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