DOMANDA
Egregio professore, vorrei sottoporle il caso di mio zio, 66 anni, al quale durante una coronografia( eseguita circa 1 mese fà per scompenso cardiaco ora atabilizzato) risultata per altro nella norma, si è evidenziato un aneurisma all’aorta addominale ed è stata indicata una TAC con MDC per approfondimento; dall’esecuzione di quest’ultima( 1 settimana fà), è risultato quanto segue:”L’indagine documenta aneurisma fusiforme dell’aorta sottorenale.Il colletto prossimale, angolato ventralmente, dista circa 11 mm dall’arteria renale dx e 15 mm dalla sx. Diametri trasversi massimali 50 mm (A-P) e 45 mm (L-L); l’aneurisma si estende fino al carrefour e presenta opposizione trombotica eccentrica a dx con spessore max 10 mm. Arterie iliache pervie di calibro regolare a decorso tortuoso con calcificazione di parete.Arterie renali pervie con calcificazioni di parete all’origine.”Le chiedeo pertanto un suo parere in merito per eventuale trattamento chirurgico (tradizionale o endovascolare).Grazie
RISPOSTA
Pur con i limiti – che ricordo sempre – dell’assenza di visita e conoscenza del paziente, tanto delle sue condizioni di salute generale, quanto della sua psicologia e personalità, ritengo che possa esserci una corretta indicazione chirurgica, in questo caso.
Infatti, anche se per dimensioni l’aneurisma non raggiunge i fatidici 55 mm di diametro secondo le linee-guida internazionali, la morfologia descritta e un possibile impegno più gravoso ad operarlo in condizioni di emergenza (data la cardiopatia), suggeriscono un intervento chirurgico in elezione (cioè con paziente preparato senza urgenza).
Quanto alla tipologia dell’intervento, sempre la morfologia dell’aneurisma farebbe propendere per una correzione aperta (endoaneurismectomia aortica e innesto protesico aorto-bisiliaco).
Cordiali saluti
Prof. Giovanni B. Agus