DOMANDA
buongiorno dottore, ho diciotto anni.sono molto ansiosa, del tipo che se una persona per motivi suoi mi saluta di fretta o con un tono di voce diverso dal normale io inizio subito a pensare che ce l’abbia con me e inizio a stargli addosso per vedere se ho ragione, fin quando mi accorgo che era tutta una fissa mia e che nessuno ce l’aveva con me. Ho spesso la sensazione di aver fatto una cosa piuttosto che un’altra, mi spiego: sono convinta di aver buttato via dei fogli, ma magari il giorno dopo mi sorge il dubbio che uno potrebbe essermi sfuggito e inizio a pensare che sia veramente cosi, senza averne la matematica certezza, e inizio a preoccuparmi e arrivo anche a piangere perchè POTREBBE essere che io non ho buttato via tutti i fogli. Ho spesso la sensazione che le persone mi parlino alle spalle, anche in mia presenza, ma soprattutto ho la paura terribile che i miei genitori muoiano e che i rimanga da sola. come posso fare per stare meglio? sono stufa di vivere così!
RISPOSTA
Cara ragazza,
sembrerebbe eccessivamente “sospettosa” riguardo gli altri, con il timore che parlino di lei e quel che è peggio, che parlino male.
Mi dice che al termine di alcuni suoi “cicli di pensieri”, poi giunga alla conclusione che si tratti solo di un sospetto non fondato sulla realtà dei fatti.
Penso debba partire da qui e capire se cio’ che pensano gli altri riflette cio’ che anche lei pensa di se stessa.
Come saperlo?
Molto semplicemente, lo chieda.
Inutile immaginarsi qualcosa quando non ne siamo certi.
In merito al timore dell’abbandono, dietro a questa potrebbe celarsi anche il timore di non esistere.
Quando sentiamo o temiamo di non essere piu’ amati o che chi ci ama non è più presente, temiamo anche di perdere una parte della nostra identità .
La paura dell’abbandono, purtroppo mina anche il suo presente, perchè non le permette di vivere appieno la relazione con i suoi genitori nel presente e non la fa sperare in un futuro migliore.
Anche questo è un punto di partenza, e riconoscerlo rappresenta un tassello importante che dovrebbe unire al ricco puzzle che mi ha sinteticamente proposto con la sua domanda.
Per quanto riguarda il timore di dimenticare i fogli o altro che puo’ far parte di un pensiero ossessivo con timore di avere responsabilità riguardo la negligenza o l’incuria, le consiglio di farsi una lista delle cose che deve fare e di spuntarla una volta che le ha fatte.
Ad esempio, se un giorno ha timore di dimenticare le chiavi, scriva “controllo chiavi” e quando l’ha fatto ci metta una crocetta accanto.
Porti sempre questo foglio con se e lo controlli ogniqualvolta non è certa se ha fatto o meno una cosa.
Vista la giovane età e la presenza di più di una problematica, le consiglio di consultare un collega psicologo della sua città e valutare insieme a lui la presenza ed il grado di sofferenza di ciò che mi ha riferito.
Puo’ fare molto, ma deve farlo nel mondo reale ora.
Buona vita
Dr. Emanuel Mian, PhD
Psicologo
Dottore di Ricerca in Neuroscienze e Scienze Cognitive