DOMANDA
Buongiorno professore, sono a scriverle la presente mail in quanto da circa 1 anno e 1/2 soffro di ansia e sbalzi d’umore ricorrenti a intervalli e intensità variabili. Ho letto che l’ansia è considerata un sintomo e quindi,visto che non passa, mi sono deciso di affrontare la ”questione” per poter stare un po meglio e capirne innanzitutto la causa.Nei vari siti internet si dice che ci sono sia cause organiche (tiroide,ormoni ecc) che psicologiche (deficit di serotonina,dopamina ecc)..il mio primo problema per capire come affrontare la cosa è quale strada seguire cioè,mi spiego meglio .. come faccio a capire se la causa è organica o psichica? Ultimamente ho effettuato analisi varie, peso 100kg,altezza m.1,87, età 40,spesso sento dolori in zona retro/sterno o addominali o ai fianchi,faccio vita sedentaria. Rimango in attesa di un suo consiglio sul percorso da seguire e tenendo conto che in passato ho sofferto di sintomi simili che si sono risolti da soli,col tempo, è consigliabile una cura farmacologica o psicoterapica? Ringraziando per la disponibilità le porgo i miei migliori saluti.
RISPOSTA
La sua domanda affronta un problema importante: la diagnosi differenziale tra l’ansia provocata da un disturbo fisico e l’ansia di natura esclusivamente psicologica. Innanzitutto bisogna ricordare che esiste un’ansia normale, cioè proporzionata agli eventi che la attivano e caratteristica del singolo individuo (c’è chi è più ansioso di altri pur sempre nell’ambito della norma). Quando l’ansia è chiaramente eccessiva, bisogna prima di tutto effettuare una accurata storia clinica (anamnesi) e in particolare una raccolta di informazioni sui modi di presentazione dell’ansia, sui tempi di comparsa rispetto ad altri eventi patologici o esistenziali, su come evolve nel tempo, ecc. Sulla base di queste informazioni possono essere effettuati esami clinici mirati. Moltissime malattie fisiche si accompagnano ad ansia, sia come sintomo direttamente provocato dalla malattia o come reazione secondaria alla preoccupazione per la stessa. Tutto questo per dirle che è indispensabile che questa valutazione venga effettuata da un medico o uno psichiatra come primo passo per un programma terapeutico più specifico.