ansia e relazioni

    Pubblicato il: 25 Febbraio 2010 Aggiornato il: 25 Febbraio 2010

    DOMANDA

    Salve Dott.ssa, sono una ragazza di 30 anni. Ho un grande problema, non riesco ad innamorarmi. Sono stata adottata a 7 anni, i miei genitori mi hanno amato e mi amano tanto ma non sono ancora riuscita a dimenticare l’abbandono del miei genitori biologici. Sono una bella ragazza, simpatica e complicata non ho problemi a trovare dei corteggiatori. da 10 anni a questa parte mi sono resa conto di avere una specie di “modus operandi” nelle relazioni, accompagnate sempre da ansia e pensieri ossessivi,talvolta ambivalenti, dubbi. Ora sto con un ragazzo completamente diverso da tutti gli altri(non ha problemi relazionali,nè genitori in crisi, nè malattie)insomma un ragazzo normale e molto bello!ma l’ansia mi assale, i pensieri ambivalenti idem. ho sofferto di pensieri ossessivi compulsivi(avevo paura di fare del male fisico ai miei)risolto con 10 anni di terapia. ci sono de giorni che sto bene, sono serena e contenta con lui altri come oggi che ho una gran voglia di troncare, di scappare. So benissimo di essere terrorizzata dalle relazioni, dai legami e dalle responsabilità, e delle volte penso meglio stare da sole che fare del male a qualcuno. Lui è perso per me, è innamoratissimo, non gli ho nascosto niente, conosce le mie ansie. mi sento come se l’amore non facesse parte di me, ma non solo con lui anche con i miei genitori e le mie amiche mi sembra di usarli e di provare buoni sentimenti solo per oppurtinismo. visto che non ho più voglia di andare dalla psicologa, vengo senguta sporadicamente da uno spichiatra di prato. Lui mi dice sempre meno domande, e più praticità. mi ha prescritto il tavor 1mg, sto un po’ meglio. Apparte oggi.Quindi le chiedo: la mia è una vera paura dell’amore o è solo una scusa che mi racconto perchè sono fatta così?La ringrazio di cuore.
    Lucia

    RISPOSTA

    Cara Lucia,
    la ringrazio per avermi fatto conoscere la sua storia. Certamente l’abbandono da parte di chi l’ha generata è un evento drammatico, ma è pur vero che lei è stata fortunata a trovare i suoi veri “genitori”, vale a dire un uomo e una donna che l’hanno accolta e cresciuta con amore. Quindi c’è una cicatrice nel suo cuore e forse ci sarà sempre, tuttavia le sue difficoltà ad amare mi
    sembrano dovute alla sua ansia di base e allo stile di attaccamento insicuro da cui è scaturito n passato il disturbo ossessivo-compulsivo che, forse, si è ripresentato sotto forma dei dubbi che lei esprime adesso. Le consiglio di consultare nuovamente un psichiatra.
    Cordiali saluti

    Donatella Marazziti