Ansia sociale?

    Pubblicato il: 18 Giugno 2018 Aggiornato il: 18 Giugno 2018

    DOMANDA

    Salve dottore, volevo porle questa domanda: spesso mi ritrovo in situazioni di ansia sociale anche per delle sciocchezze, perdo il controllo di me stesso, vado nel pallone, ho una costante paura che le persone mi giudichino, non riesco a essere me stesso e spesso per riuscirci faccio uso di ansiolitici e droghe come possono risolvere questa situazione che mi perseguita da mesi?
    La ringrazio in anticipo se risponderà
    Cordialmente Matteo

    RISPOSTA

    Il termine “ansia sociale” comprende situazioni diverse sia per l’intensità dell’ansia che si può sperimentare sia per la durata nel tempo e per le situazioni che la determinano. Esiste una continuità tra quella che viene chiamata timidezza, che spesso ha origine nell’infanzia e può prolungarsi in un disturbo evitante di personalità, e una vera e propria fobia sociale. Tutte queste condizioni hanno in comune il timore esagerato di esporsi al giudizio degli altri. Generalmente questo timore si impara a controllarlo maturando una soddisfacente coscienza di sé (che implica la conoscenza e l’accettazione delle proprie qualità e dei propri limiti) e acquisendo adeguate regole di interazione sociale. Tuttavia specifiche esperienze negative o modelli educativi inadeguati insieme a una predisposizioni genetica particolare possono influenzare negativamente questo processo. Nel disturbo di personalità evitante si viene a creare una condizione relativamente stabile di ansia che inibisce i contatti sociali producendo una più o meno grave chiusura ai rapporti con gli altri che non siano persone fidate. Nella vera fobia sociale (o disturbo d’ansia sociale) sono presenti situazioni sociali specifiche (per esempio parlare in pubblico, incontrare persone nuove, partecipare ad un ricevimento) che generano ansia intensa fino a veri attacchi di panico e si accompagnano ad evitamento delle situazioni temute e ad ansia anticipatoria. In questi casi è sempre necessario ricorrere alla psicoterapia a volte con il possibile supporto di una terapie farmacologica (generalmente con l’uso di antidepressivi serotoninergici e ansiolitici) la cui utilità va attentamente ponderata.

    Infine è bene chiarire che l’uso di droghe per migliorare le prestazioni sociali è sempre controproducente.

    Renzo Rizzardo

    Renzo Rizzardo

    ESPERTO IN DISTURBI DELL’UMORE E D’ANSIA. Già professore a contratto di psichiatria all’Università di Padova. Nato a Basiliano (Udine) nel 1946, si è laureato e specializzato in psichiatria a Padova. È stato responsabile del centro di salute mentale dell’Università di Padova e coordinatore regionale per il Triveneto della Sirp (Società italiana di riabilitazione psicosociale). Si […]
    Invia una domanda