ansia, stress:esami

    Pubblicato il: 8 Febbraio 2015 Aggiornato il: 8 Febbraio 2015

    DOMANDA

    Buongiorno,
    ho 21 anni.Sono una studentessa al primo anno fuori corso.Da quando ho iniziato l’università trascorro quasi tutte le mie giornate a studiare, soprattutto il mese prima dell’esame.Non riesco a conciliare lo studio con nessun’altra attività ed esco pochissimo.Tuttavia, ho sostenuto solo quasi la metà degli esami previsti nel mio piano di studi perché procrastino gli esami.Faccio dei sunti scritti(ampi e analitici) in quanto scrivere mi dà sicurezza e poi alcune settimane prima dell’esame ripeto (max 2 volte) quanto ho scritto nei mesi precedenti (pensare di dover ripetere usando i libri mi confonde e mia agita).Non riesco a studiare in altri modi,finora gli esami sostenuti sono andati sempre benissimo,dunque ho anche paura a cambiare metodo.Spesso,però,non arrivo a completare tutto e perciò circa 5 giorni prima dell’esame decido di non farlo,in quanto l’unica cosa che mi spinge a fare un esame è aver completato quasi tutto.La prima volta che mi sono trovata in una situazione simile è stata per l’esame di terza media.La settimana prima dell’esame sono molto stanca sia fisicamente,sia mentalmente e molto in ansia.La mia decisione di non fare l’esame può essere causata dallo stress e dall’ansia?Questo continuo rimandare gli esami mi fa sentire verso i miei genitori,influisce nella relazione con i miei amici perché talora provo vergogna nel dir loro di non aver fatto l’esame, mi fa sentire insicura, delusa, insoddisfatta,infelice e più introversa.
    Grazie in anticipo

    RISPOSTA

    Gentile ragazza, si è risposta da sola! Lo dice lei che ciò che la spinge a fare un esame consiste proprio nell’aver completato quasi tutto secondo questo suo metodo!
    Potremo dire che la scelta, rigida, di adottare tale modalità di studio è proprio legata ad un’ansia da prestazione che credo la caratterizzi anche in altri ambiti, non solo in questo.
    Quindi un consiglio pratico, non curativo, ma focalizzato su una consapevolezza di se’ possa essere questo: immagini cosa potrebbe succedere nel caso in cui andasse all’esame senza aver preparato tutto secondo il suo schema e la bocciassero o prendesse un voto bassissimo. Cosa si direbbe su di se’, cosa penserebbero i suoi genitori ed amici? Che immagine ne uscirebbe di lei?
    Probabilmente, cara ragazza, lei ha una forte spinta ad essere perfetta e ciò non la sarà di molta utilità nel proseguo della vita. Dobbiamo fare i conti sul fatto che non siamo e non saremo mai perfetti, ma perfettibili e forse così facendo rischia di perdersi una conoscenza più ampia di se, di altre parti di se’, che l’arricchirebbe e la renderebbe più agile e vivace.
    Ritengo comunque che le sarebbe di grande utilità un lavoro personale di conoscenza di se ed una acquisizione di tecniche mirate per la gestione dell’ansia, ora che ancora ha un’età giovane che le consente di rivedere e reimpostare la propria vita, anche relazionale. Vale più che mai il buon detto: chi ha tempo non aspetti tempo! Ed aggiungo che lei ha una ottima base di consapevolezza del suo disagio da cui partire, e…..non è poco! Mi creda
    Auguri

    Laura Bonanni

    Laura Bonanni

    ESPERTA IN PREVENZIONE DEL DISAGIO. Psicologa, psicoterapeuta, specialista in analisi transazionale. Dal 1999 al 2018 ha lavorato nel settore della selezione attitudinale presso il Centro di selezione e reclutamento nazionale dell’esercito di Foligno. Nata a Roma nel 1963, si è laureata in psicologia nel 1988 ed ha conseguito la specializzazione in analisi transazionale. È autrice […]
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