DOMANDA
Gentile Dottore, ho 61 anni e da diversi anni ho difficoltà digestive con una insopportabile emicrania frontale, se non digerisco, che inizia dopo circa 3 ore dal pasto e finisce anche dopo 2 giorni a completa digestione. Non vi è antidolorifico che lo lenisce.
Ho fatto tutte le indagini possibili senza aver trovato una causa precisa, negative pure le intolleranze al glutine.
Dagli esami fatti (gastroscopia, colonscopia, ecografia epato-biliare), è venuta fuori gastrite, colon irritabile, colecisti a pareti ispessite, ma per tutte ho fatto tante cure senza migliorare.
Ultimamente ho fatto l’esame delle feci per eventuale batterio helicobacter ed è negativo.
Il mio medico pensa sia Dispepsia funzionale e somatizzazioni d’ansia dovuti anche al mio carattere ansioso, forse con depressione mascherata.
Ho assunto per anni il procinetico domperidone che prima mi aiutava a digerire, ma da un anno non mi aiuta più e mi aiuta meglio Levopraid, ma mi crea effetti collaterali sulla sfera sessuale. Essendo Levopraid un farmaco che, oltre ad essere procinetico, è anche antidepressivo, è maggiormente avvalorata la tesi della causa da somatizzazioni d’ansia sullo stomaco.
Pertanto il mio medico vorrebbe farmi provare un leggero antidepressivo a basse dosi, come Citalopram. Io ho paura degli effetti collaterali.
Le chiedo gentilmente che ne pensa di Citalopram, o se esiste un antidepressivo con meno effetti sulla libido ed efficace per i miei disturbi. La ringrazio e saluti Rosario !
RISPOSTA
Gentile Rosario,
l’indicazione ad una cura antidepressiva è corretta da quanto mi racconta. La sua condizione è molto diffusa e l’iter che descrive non mi sorprende. Purtroppo non esistono certezze rispetto all’insorgenza di effetti collaterali: a volte il corpo di abitua dopo qualche settimana oppure per contro vi sono soggetti molto sensibili che con qualsiasi molecola presentano tali effetti.
Si affidi al suo medico e rinvii la possibilità di un consulto specialistico se questa cura con citalopram (lo utilizze anche a dosaggio pieno altrimenti rischia di non sapere se funziona o no su di lei) non dovesse funzionare dopo almeno 3 mesi di utilizzo a dosaggio pieno.
A latere, le segnalo che esistono al giorno d’oggi programmi di intervento non farmacologico basati sul rilassamento e il controllo del respiro che potrebbero coadiuvare moltissimo il “lavoro” chimico dei farmaci antidepressivi rendendone necessarie dosi sempre minori e quindi meno impattanti sulla sfera sessuale.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano
www.Psichiatra-a-milano.it