Antidolorifici naturali

    Pubblicato il: 3 Maggio 2017 Aggiornato il: 3 Maggio 2017

    DOMANDA

    Buongiorno,
    mio papà ha 81 anni ed un quadro clinico complesso. Ora si trova ricoverato d’urgenza in ospedale x un inizio di polmonite e per insufficienza renale acuta.
    In generale è cardiopatico, portatore di pacemaker, ha grave insufficienza venosa alle gambe e subisce gli esiti dell’esportazione di un ematoma dalla parte sinistra del cervello, avvenuto 2 anni e mezzo fa.
    Per curare la polmonite e l’insufficienza renale gli stanno somministrando per flebo il tarozin come antibiotico e lasix.
    Gli hanno tolto dei sedativi che prendeva e questo gli sta provocando una ipersensibilità al dolore x cui un ago per un prelievo diventa una tortura cosi come essere mosso a letto (essendo totalmente allettato). I sedativi gli sono stati tolti per non aggravare ulteriormente i reni.
    Poiché sta soffrendo davvero molto, le domando quale tipo di antidolorifico naturale può prendere.

    La ringrazio anticipatamebte per la risposta che mi potrà dare.

    Cordiali saluti
    Michela Zanei

    RISPOSTA

    Gentile signora,

    essendo suo padre in condizioni critiche le decisioni terapeutiche devono essere prese con estrema cautela. Immagino che i Colleghi che lo hanno in cura abbiano valutato attentamente i possibili benefici ed effetti collaterali dei vari farmaci, e la decisione di evitare o ridurre la terapia antidolorifica rientra certamente in questa strategia.

    Purtroppo non esistono antidolorifici “naturali” efficaci. Deve far presente ai Colleghi le sofferenze di suo padre, e rimettersi alle loro decisioni, in quanto sono loro gli unici a conoscere con precisione la situazione clinica e sono quindi nelle migliori condizioni per decidere l’eventuale terapia del dolore.

    Cordiali saluti.

    Agostino Gnasso

    Agostino Gnasso

    Professore di medicina interna all’Università della Magna Grecia di Catanzaro. Nato ad Aversa (Caserta) nel 1956, si è laureato all’Università Federico II di Napoli e si è qui specializzato in diabetologia e malattie del ricambio e in medicina interna. Dal 1982 al 1985 ha frequentato l’Istituto per la ricerca sull’infarto del miocardio dell’università di Heidelberg […]
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