Artrite reumatoide sieronegativa

    Pubblicato il: 10 Aprile 2011 Aggiornato il: 10 Aprile 2011

    DOMANDA

    Gentile dottore, un anno fa dopo una serie di esami mi è stata diagnosticata un’artrite sieronegativa. All’inizio ha colpito il piede sinistro con gonfiori e forti dolori, poi si è estesa alle dita delle mani e alle ginocchia. Dopo una cura di otto mesi di cortisone(deltacortene) e un anno di metotressato, devo dire che cìè stata una remissione completa, e ora sono tornato alla normalità. Anche gli ultimi esami dimostrano che i valori sono nella norma. Ora è già da più di sei mesi che ho interrotto la terapia dell’immunosoppressore,perchè ho subito un intervento di implantologia dentale, con tutte le conseguenze del caso. Ora il problema è che il mio reumatologo insiste nel riprendere la terapia con reumaflex da 15 mg, sostenendo che non deve essere mai interrotta. Io dal canto mio, vedendo che sto bene e non ho nessun tipo di dolore o gonfiore, sostengo che non vi è la necessità di continuare con un farmaco così forte. A questo proposito, vorrei un suo parere. Grazie

    RISPOSTA

    dipende dal tempo trascorso senza sintomi dopo l’interruzione del MTX e dei cortisonici.

    Se sono trascorsi almeno sei mesi senza sintomi articolari e senza terapia specifica, può valere la pena mantenere la sospensione, fermo restando che potrebbe ripresentarsi una ricaduta.

    Questa possibilità è tanto più remota quanto più lungo è il tempo trascorso o che trascorrerà senza sintomi, nè terapia.

    Auguri!

    Mario Carrabba