DOMANDA
Buongiorno Professore,
ho 41 anni e sono all’ottava settimana di gravidanza, da circa una settimana ho un ascesso in corrispondenza di un molare che ha determinato tra l’altro il rigonfiamento di un linfonodo sotto la mascella.
Il mio dentista ha esguito una radiografia ed ha constatato la frattura del dente. Normalmente avrebbe estratto il dente ma,date le mie condizioni non si assume alcuna responsabilità. Al momento sono sotto copertura antibiotica ed assumo tachipirina e nonostante ciò il dolore è costante ed intenso. Le chiedo come comportarmi, posso procedere all’estrazione e nel caso quali cautele devo assumere? E’ opportuno effettuare l’estrazione in una struttura ospedaliera considerando che in passato ho subito due estrazioni difficoltose (almeno tre ore di seduta a causa della conformazione delle radici).
La ringrazio per l’attenzione.
RISPOSTA
Cara lettrice,
il primo trimestre della gravidanza rappresenta il momento più delicato e sarebbe meglio posticipare gli interventi urgenti, se possibile, al secondo trimestre. Se tuttavia il dolore è insopportabile si può procedere all’estrazione del dente fratturato nel primo trimestre, avendo l’accortezza di utilizzare un anestetico senza vasocostrittore per evitare ischemia placentare e conseguente ipossia fetale.
L’estrazione può essere effettuata sia presso una struttura ospedaliera che presso uno studio privato.