asportazione meningioma

    DOMANDA

    Buongiorno,
    a mia madre ,67 anni, che lamentava disturbi all’equilibrio, alla mobilità e che accusava spesso estrema stanchezza e perdita di memoria, è stato diagnosticato tramite Rm un meningioma. segue referto:
    “presenza di idrocefalo triventricolare sostenuto da lesione espansiva situata nella regione pineale a limiti netti di diam. 4,4×4,3×3,2 cm. Meningioma falco-tentorale che comprime acquedotto e sposta in basso le vene cerebrali interne e spinge posteriormente il seno retto. Vi sono segni di trasudazione transpendimale attorno ai ventricoli laterali ma i solchi verticali sono ancora visibili”.
    Il neurochirurgo ha detto che bisogna toglierlo. Volevo chiederle: che rischi comporta l’intervento?Intendo anche post-operatori. Inoltre secondo lei che tecnica bisognerebbe usare: nel senso si sente tanto parlare di microchirurgia, ma nel caso di mia madre mi pare di aver capito che faranno un operazione “tradizionale” con apertura della calotta cranica con neuronavigazione.
    grazie per il suo parere.
    cordiali saluti

    RISPOSTA

    In generale e non riguardo al caso specifico, i meningiomi in quella regione che causano idrocefalo e hanno effetti compressivi devono essere operati. La tecnica e’ sempre una tecdnica microchirurgica (che comunque prevede l’apertura della calotta cranica). I rischi variano da caso a caso e quindi non posso specificarli per il caso della sua parente poiche’ non ho visione degli esami.

    Cordialita’

    Francesco Dimeco

    Francesco Dimeco

    SPECIALISTA IN TUMORI CEREBRALI E NEURONCOLOGIA CHIRURGICA. Direttore del dipartimento di neurochirurgia e della I divisione di neurochirurgia della Fondazione istituto neurologico Carlo Besta di Milano. Si è laureato in medicina all’Università Statale di Milano nel 1988 e si è poi specializzato in neurochirurgia. Dal 1997 al 2000 ha lavorato presso il dipartimento di neurochirurgia […]
    Invia una domanda