DOMANDA
Egregio professore, a mio fratello, di 75 anni, è stato diagnosticato ad agosto 2012 un astrocitoma anaplastico di III grado. La lesione era nell’ipotalamo, per cui non è stato possibile operarlo. Hanno fatto tomoterapia (60 gy), finita ai primi di novembre. Da un paio di settimane ha smesso di assumere il soldesan. Alla rmn eseguita a febbraio, è risultato che la lesione è identica per dimensioni ad una rmn precedente di tre mesi, ma una zona, all’interno della lesione, sembrerebbe prendere ora contrasto. Questo significa che il tumore è virato in glioblastoma? Eseguirà, quindi , una nuova rmn tra un mese, per decidere se iniziare la chemioterapia. Mi domandavo i benefici che la chemio potrebbe dare anche in termine di aspettativa e di qualità della vita. Grazie.distinti saluti.
V.g.
RISPOSTA
In effetti il cambiamento dell’immagine dopo l’iniezione del mezzo di contrasto si associa ad un viraggio verso una maggiore aggressività. La chemioterapia con temozolomide può contrastare la malattia, più efficacemente se vi è un particolare assetto del gene MGMT. Questa indagine tuttavia richiede la disponibilità di un frammento di tumore, qui non disponibile.