Attacchi d’ansia

    Pubblicato il: 30 Maggio 2013 Aggiornato il: 30 Maggio 2013

    DOMANDA

    Gentile Dott.ssa,mio marito un uomo di 40 anni da anni,a periodi,soffre di stati d’ansia più o meno intensi.In passato ha avuto attacchi di panico e si è rivolto ad uno psicoterapeuta con il quale si è trovato abbastanza bene ma purtoppo ha commesso l’errore di molti:quando ha iniziato a star meglio non è più andato.Non ha mai voluto assumere ansiolitici (ha paura della dipendenza);solo valeriana e fiori di Bach.Lui dice di non capire perchè ha questi attacchi d’ansia:la la nostra vita insieme è felice,ci amiamo;il suo lavoro è di grande responsabilità ma fortunatamente va bene, quindi viviamo in modo agiato.L’unico punto debole è l’esser cresciuto con una madre ansiosa in una famiglia che ha fatto grandi sacrifici per andare avanti e lui sicuramente non si è mai lasciato andare in nessun senso: solo doveri e responsabilità!Oggi il rapporto con i suoi è buono: adora la sua famiglia.I suoi sintomi oggi sono:accelerazione dei battiti, a volte tremore agli arti,scatti involontari e poi ha il preso il brutto vizio di stare spesso con le la mano al collo a controllare i battiti.Ha fatto un checkup completo risultato ok.E’ stato dal neurologo che gli ha prescritto il Pasaden e il Benexol B12.In più ha fatto una costellazione familiare da un’amica psicologa molto brava e specializzata in questo.I primi 2 giorni successivi si sentiva benissimo al terzo giorno la notte non ha chiuso occhio per l’agitazione.Cosa ne pensa di quest’ultimo percorso?Quale la strada migliore?Grazie! Saluti.

    RISPOSTA

    … ed è così ansioso da non riuscire a scrivermi in prima persona….
    Questo per dire che pare che questo problema sia un po’ troppo sotto i riflettori…L’impressione è che si siano provate molte strategie attraverso il coinvolgimento di diverse persone, senza peraltro giungere a una reale trasformazione del protagonista.
    Le emozioni prendono forma nelle persone e dentro le stesse vanno elaborate.
    Un terapeuta, una strategia, un familiare, una attività, persino una vacanza… possono contribuire, ma è la persona che per prima deve lavorare dentro se stessa, interrogarsi, cambiare, accettarsi, assumere altre prospettive… attraverso semmai qualche strumento, ma senza che quest’ultimo si sostituisca ai principali artefici: noi stessi.
    Non correte il rischio di definire ‘ansioso’ quest’uomo che suppongo abbia grandi potenzialità e risorse, come tutti. Lui ha vissuto, forse vive o vivrà con ansia eccessiva alcune situazioni.
    Lui non è la sua ansia, ma l’ansia che prova può aiutarlo a capire se stesso e – una volta accettata ed affrontata – a crescere.
    Non abbiate fretta di cambiare…. spesso il poco tempo o il voler vedere subito gli effetti di una terapia, ad esempio, alimentano l’ansia, anziché ridurla…
    Ergo ?
    Rilassatevi. Per due mesi cercate di non contattare altri specialisti, avviare ulteriori percorsi, alimentare un processo per cui ‘siete in ansia per l’ansia’.
    Trascorso questo tempo (di più se necessario) forse sarete tutti più sereni e capaci di vedere con maggiore obiettività la situazione.

    Inoltre, indipendentemente dal livello e dalla tipologia di emozioni positive esperite, suggerisco di alimentare le emozioni positive: soddisfazione, gioia, entusiasmo, rilassamento…
    Come ? Cimentandosi in attività che fanno sentire realizzati, frequentando compagnie allegre ed appaganti, dedicando del tempo a sé, stando più sul percorso e sulla sua piacevolezza che sui risultati (in particolare nel lavoro), sdrammatizzando, facendo dell’umorismo, coltivando una passione e cercando di prendersi sul serio solo fino ad un certo punto…. e forse molto altro: ognuno sa quali situazioni possono per sé generare emozioni positive: leggere un romanzo, passeggiare, ascoltare musica, immergersi in un lavoro che piace, fare sport.. Interrogatevi e lo saprete di sicuro !
    Questo coltivare le emozioni positive potete iniziarlo oggi stesso e magari contagiarvi a vicenda.
    Inoltre ricordatevi che ogni giorno le emozioni bussano alla nostra porta… sta a noi dire ‘ti apro’ oppure proferire ‘non ora: ho già dato’.
    Date valore alle vostre scelte e sentitevi felici per tutto ciò che da voi può essere scelto e costruito, senza fretta, con gioia.Vi sorrido e vi saluto