Attacchi di panico ansia

    Pubblicato il: 28 Maggio 2013 Aggiornato il: 28 Maggio 2013

    DOMANDA

    Salve sono una ragazza di 30 anni da ormai nove soffro di attacchidi panico e ansia…sono in cura sempre da 9 anni con sereupin e depakin 500 cromo all occorrenza tavor orosolubile….in questi nove anni ho passato momenti felice e momenti no….ma come tutte le persone credo….ho una bimba di sei anni,i n gravidanza I primi tre mesi sono stata malissimo perche il ginecologo mi ha fatto interrompere la cura ma poi con consulto spichiatrico hanno preferito che io continuassi per il mio bene e quello del nascituro..e sono rinata nuovamente…nata la mia piccola ho avuto delle ricadute sporadiche ma niente di super preoccupante, perô mi hanno aumentato a 40 mg il sereupin ,fino a inizio anno proprio il 4 gennaio,stavo dormendo tranquillamente quando ecco che mi sveglio con la paura di impazzire e far del male alla mia piccola,che tra l atro amo moltissimo..allora mi sono affidata alle cure di uno spichiatra dela zona che mi ha aumentato ilfrmaco a 50 mg,adesso a distanza di un mese sento dei miglioramenti ma la mattina sto sempre molto in ansia,niente crisi di panico solo ansia..solo?!se cosi si puo dire..ma è normale che sia solo la mattina? Io allora prendo un tavor oro e mi rilassa subito,ma prima di gennaio non era cosi niente calmanti mai solo sereupin e depakin..è possibile che I farmaci che prendo con il tempo abbiano perso efficacia?il mio dott.dice di no ma ho letto tante esperienze di gente a cui è capitato…ci sono farmaci piu potenti della paroxetina?grazie flavy

    RISPOSTA

    Gentile Signora
    mi scuso per il ritardo nella risposta.
    Riguardo la paroxetina non sono descritti nella letteratura scientifica, almeno a mia conoscenza, fenomeni di tolleranza. La tolleranza è la riduzione nel tempo dell’efficacia del farmaco con la necessità di aumentarne le dosi per ottenere lo stesso risultato. Nel suo caso è stato necessario aumentare progressivamente il dosaggio per coprire la sintomatologia ma non so dire se questo è stato determinato da un aggravarsi del disturbo anziché dall’insorgenza del fenomeno della tolleranza al farmaco. Se è costretta ad assumere benzodiazepine per controllare il disturbo dovrà interpellare il suo medico per capire se è giunto il momento di passare ad un altro medicamento attivo sul disturbo di panico. Andrà tenuto presente che la paroxetina sviluppa alla sospensione una sindrome da astinenza, ampiamente descritta in letteratura e confortata dalla pratica clinica, che dovrà essere prevista ed affrontata con gli opportuni provvedimenti (scalaggio lento, affiancamento di un altro farmaco che copra la sintomatologia, ecc) che il suo psichiatra saprà senz’altro consigliarle.
    Cordiali saluti.
    Armando Piccinni