autoerotismo

    Pubblicato il: 19 Aprile 2013 Aggiornato il: 19 Aprile 2013

    DOMANDA

    Buongiorno dottoressa, le scrivo perchè ho un dubbio rispetto all’autoerotismo..Parlandone con alcune donne è uscito che la maggior parte di loro non lo pratica mentre a me a volte viene questo desiderio..Sempre rispetto a questo mi ricordo che da piccola un giorno per sbaglio ho scoperto mio padre guardare una cassetta pornografica. Lui appena mi ha visto entrare nella stanza ha spento tutto e si è messo a ridere dicendo che non era sua. Ci sono rimasta male ma allo stesso tempo mi è venuta la curiosità di capire cosa fosse quella “cosa”. Così quando potevo (chiusa in camera) cercavo e guardavo dei canali in cui trasmettevano spettacoli hard. Le mie fantasie erano e delle più disparate, spesso con persone “non sessualmente accessibili” come mio padre, il prete,il professore..a volte mi eccita anche immaginare l’atto sessuale come una violenza. Non ho mai detto queste cose a nessuno, me ne vergogno molto.. Mi rendo conto che non è normale tutto questo, ho cercato di smettere e di evitare certi pensieri, almeno quelli che sentivo come più “sbagliati”. Non sono mai riuscita a parlarne con nessuno, nemmeno con lo psicologo che mi seguiva. Il mio ultimo ragazzo era praticamente impotente mentre ho avuto una relazione di sesso con un ragazzo già fidanzato. Ho qualcosa che non va vero? Come posso “guarire”?

    RISPOSTA

    Vorrei iniziare dicendole che da quello che mi scrive lei non deve guarire da nulla, magari chiarirsi un poco le idee sì, ed è quello che cercheremo di fare insieme. L’autoerotismo femminile è qualcosa di ancora molto sommerso, le donne lo fanno ma non tutte lo dicono, altre non lo fanno perchè questa pratica è ancora ammantata di tabù e vergogna e quindi per non sentire questi stati la ragazza prima e la donna poi evitano di darsi piacere e di conoscere il proprio corpo, aspetto importante per una vita di relazione futura. Detto questo i suoi ricordi fanno riferimento ad una curiosità naturale nei bambini, lei ha voluto vedere quello che suo padre tendeva a nascondere, forse per proteggerla ma nello stesso tempo acuendo la sua curiosità. Quindi le sue fantasie sessuali si sono probabilmente legate a quella situazione, eccitante direi, e riaffiorano ogni qual volta lei attiva la sua mente verso il piacere. Anche qui va fatta una distinzione importante tra le fantasie che abbiamo e la realtà che vorremmo vivere, questo per dire che se lei fantastica di essere violentata non vuol dire che desidera esserlo sul serio nella sua vita, quindi c’è un confine importante da considerare: le fantasie sono “il nostro giardino segreto” dove possiamo coltivare tutti i tipi di fiori anche quelli più impensabili, la realtà della vita è fatta di altro. Le sue relazioni non confermano che lei ha qualcosa di sbagliato, sono forse stati incontri non buoni per lei, ma sono solo incontri. Non si chiuda nella patologia, non tarpi le sue ali, ne parli con il suo psicologo se ancora lo vede, è importante che questa sua parte emerga in modo da non diventare la sua prigione.
    In bocca al lupo per tutto