DOMANDA
Buonasera,
il mio ragazzo ha comportamenti aggressivi: con me alza solo la voce ma fa male a se stesso.
Ha avuto un’infanzia molto difficile e ho avuto la conferma da una persona a lui vicina che si auto punisce a causa di un senso di colpa che lo opprime.
E’ successo in due diverse occasioni che iniziasse a piangere senza apparente motivo e poi a tirare testate molto forti nel muro. Vorrei stargli vicino ma non sono sicura di poterlo aiutare nè di saperlo fare nel modo giusto. Credo dovrebbe iniziare una terapia anche se non credo sarà facile da convincere.
Nel frattempo può darmi qualche consiglio riguardo al comportamento che devo tenere?
In queste occasioni cerco sempre di non perdere il controllo, rassicurarlo e farlo sentire amato ma non so se basta.
La ringrazio moltissimo per il suo tempo,
in attesa di una sua risposta le porgo i miei più distinti saluti.
RISPOSTA
Buonasera,
distinguerei la mia risposta in due parti: una parte sul suo fidanzato e una su di lei.
Il suo fidanzato è evidente che sta male e che non appare in grado di chiedere aiuto da solo almeno per ora. L’atteggiamento descritto appare riconducibile ad una condizione di immaturità o dismaturità del carattere con tendenza alla passività, aggressiva. Bisogna che lavori o venga portato a lavorare sulla consapevolezza di malattia e quindi sulle necessità di cura (che non deve e non dovrà dispensare certo lei).
Invece per quanto riguarda lei mi pare che si stia accorgendo di non avere energie, riserve e pazienza infinita. Nonostante non manchi come immagino l’amore e l’affetto per questa persona. Per aiutare veramente certe persone che fanno molta fatica a prendersi le loro responsabilità accettando di guardarsi dentro, spesso l’unica è iniziare a farlo noi per noi stessi. Solo così, spesso, si avvia un processo di cambiamento utile non solo per noi ma anche per chi ci sta accanto.
Cordiali saluti
Dott Federico Baranzini
Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano e Como
www.Psichiatra-a-milano.it