DOMANDA
Caro Dottore,
vorrei avere un suo consulto in merito alla mia situazione.
Ho 34 anni e diversi mesi fa mi è stata diagnosticata un’azoospermia dovuta a criptorchidismo.
Su suggerimento di uno specialista ho effettuato una cura farmacologica con Gonal 300 ui e LUVERIS ½ fiala a gg alterni per 2 mesi. Al termine della suddetta cura, mi è stata diagnosticata una criptozoospermia (1 spermatozoo mobile dopo centrifugazione ogni 2/3 campi ottici). A due mesi di distanza dallo spermiogramma ho effettuato una TESE, in quanto alla nuova raccolta non erano presenti spermatozoi, dalla quale sono stati prelevati 3 spermatozoi impiegati per ICSI a fresco, ma non fertilizzati nonostante la buona qualità di 14 ovociti.
Gli 11 ovociti avanzati sono attualmente crioconservati, su consiglio dello specialista: secondo il Suo parere è il caso di tentare una nuova terapia farmacologica maschile a base di Gonal e Luveris? Nell’esito negativo della raccolta di seme per ICSI, può aver inciso i 2 mesi di distanza dal termine della cura?
Quali sono i tempi dei cicli di decongelamento degli ovociti?
In attesa di un Suo parere in merito Le porgo i più cordiali saluti.
M.
RISPOSTA
Gentile signore,
il suo quadro è piuttosto complesso per risolverlo via mail.
Il criptorchidismo è sicuramente un fattore di rischio per infertilità inducendo una testicolopatia non solo al testicolo ritenuto ma anche al controlaterale. La terapia con gonadotropine può avere senso solo in determinate condizioni ormonali che ritengo il suo andrologo di fiducia abbia valutato. Mi sento di consigliarle a prescindere dalla fertilità periodici controlli del testosterone in quanto la sua produzione potrebbe essere ridotta, e di eseguire periodici controlli ecografici testicolari in quanto il criptorchidismo induce un aumentatato rischio di insorgenza del tumore testicolare.
Cordiali saluti