Balbuzie

    Pubblicato il: 15 Settembre 2010 Aggiornato il: 15 Settembre 2010

    DOMANDA

    Spett. Dottore, Mi figlia di 3 anni soffre di balbuzie, ha cominciato verso i 2 anni per poi smettere abbastanza presto. Ora ha ricominciato a balbettare (nel frattempo e nato il suo fratellino) e la cosa sta peggiorando sempre di più arrivando a respirare a fondo per poi tremare prima di riuscire a parlare e la cosa ci preoccupa molto. Come ci possiamo comportare nei riguardi della bimba? Il pediatra e le maestre dell’asilo (ha cominciato in questi giorni per la prima volta l’asilo) ci hanno consigliato di attendere ancora un pò. Distinti Saluti

    Roberto

    RISPOSTA

    Roberto ,

    ti trascrivo letteralmente il paragrafo sulla balbuzie del mio ultimo libro che uscirà pe De Agostini fra due o tre mesi

    “………voglio fare un cenno ad un fenomeno (volutamente lo definisco fenomeno e non disturbo) che preoccupa molto i genitori la balbuzie che in realtà non possiamo considerare un vero e proprio problema di linguaggio ma di scioltezza o fluenza della parola, che può essere quasi considerata normale tra i due e i tre anni d’età ma che talvolta sia pure raramente può mantenersi nel tempo ed accompagnare l’adulto. Ma in questo caso la causa può essere attribuita ad uno stato di tensione e di stress ( ma esuliamo dal campo pediatrico e quindi non c’è ragione di approfondire ulterirmente).

    Ritornando al bambino ed alle preoccupazioni dei genitori, devo rassicuravi dicendo che molti bambini di due e tre anni balbettano perché non sanno coordinare la velocità con cui la loro vivace funzione intellettiva fa arrivare alla loro bocca le parole che affollandosi escono “urtandosi fra loro ” come una folla che deve passare attraverso una strettoia obbligata. E’ un po’ la stessa cosa che succede quando il bambino comincia a camminare che spesso si avvia ad una velocità superiore alle sua possibilità dinamiche are. E’ sbagliato continuare a rimarcare questo comportamento , anche se a volte può essere un gioco divertente per i genitori , correggerli aumenta nel bambino il senso di frustrazione per una funzione attesa dai genitori che lui non è capace di compiere. La raccomandazione che mi sento di fare , come per tutte le acquisizioni del bambino è lasciarlo libero di scegliere i modi ed i tempi per realizzare le sue conquiste senza opprimerlo E’ E’ umano che i genitori e gli adulti in genere si sentano investiti del compito di dovere stimolare il bambino , ma purtroppo abbiamo dimenticato quali sono i tempi per i bimbi ed involontariamente usiamo i nostri tempi parlare. Ogni volta che dice qualcosa di non perfettamente giusto , non riusciamo a resistere alla nostra vanità di “docenti” naturali e la ripetiamo correttamente subito dopo di lui. Ogni intervento può assumere assume l’aspetto e la portata di una pressione che può trasformare banali temporanee difficoltà in problemi cronici. Con il tempo la balbuzie scomparirà. Se non succedesse , ma nella mia esperienza non l’ho mai visto succedere (forse sono stato fortunato) bisogna rivolgersi agli specialisti (neuropsichiatri, foniatri, logopedisti ).”

    Nel caso della tua bimba anch’io sono ottimista come la maestra ed il pediatra (penso che sia una situazione di stress psicologico , lo conferma il peggioramento alla nascita del fratellino). tuttavia se il fenomeno tende a peggiorare rapidamente consulterei un neuropsichiatra infantile.

    Giuseppe Ferrari

    nel