Balbuzie improvvisa a 2anni e 11 mesi

    DOMANDA

    Gentile dottor Cianchetti,

    sono il nonno di un bambino che compirà tre anni il 23 febbraio prossimo. Il bimbo è molto sveglio, comunicativo e ha un normale sviluppo. Vive a Zurigo, ha il papà italiano e la mamma spagnola, perciò è trilingue, dovendo apprendere, soprattutto al nido, il tedesco. Finora non ci sono stati problemi, ma da circa una settimana ha iniziatoall’improvviso a balbettare molto, in particolare mostrando molta difficoltà nell’iniziare le parole, ripetendo più volte le sillabe iniziali. Questo a volte la fa molto arrabbiare, di fronte all’impotenza di noi adulti. Il bimbo soffre anche la distanza da noi nonni che, per quanto cerchiamo spesso di andare da lui, comunque viviamo e lavoriamo I Italia e, ogni volta che partiamo, risente del nostro andar via. A Natale siamo stati tutto insieme, poi è andato in Spagna una settimana con i genitori dove si è molto divertito. Al ritorno è iniziata la balbuzie, ma non so se le cose sono collegabili. Chiedo a lei un parere. La ringrazio molto e attendo.
    Cordiali saluti
    Ulisse

    RISPOSTA

    2019.01.30. Gentile Sig. Mariani, la disfluenza o balbuzie “evolutiva”, così detta perché insorge in età evolutiva e in particolare nelle prime fasi di essa cioè in infanzia, è un disturbo non raro. Fortunatamente nel 70-80% dei casi si risolve in modo spontaneo nel corso di mesi o pochi anni, meno se vi è familiarità per il disturbo. A parte la modesta componente genetica, le cause non sono chiare e non vi sono prove che sia un disturbo di origine “psicologica, anche se si rende più evidente in condizioni emotive. Tuttavia è un disturbo che tende a generare ansia, specie se il bambino ne è pienamente consapevole, come segnala Lei, che dice che si arrabbia molto. In un periodo iniziale dalla comparsa della balbuzie conviene non preoccuparsi e soprattutto non farsi vedere preoccupati dal bambino. Rassicuratelo dicendogli che è un disturbo che compare in tanti bambini di questa età, ma piano-piano si risolve. Suggeritegli serenamente di non avere fretta nell’esprimersi e cercare di respirare lentamente quando parla. Se lo fate cantare vedrete che la disfluenza scompare. Se volete essere guidati meglio voi e far avere al bambino un ulteriore aiuto è opportuno vi rivolgiate ad un/a logopedista; questo soprattutto se la disfluenza dovesse mostrarsi un po’ persistente.

    Cordialmente. Carlo Cianchetti

    Carlo Cianchetti

    Carlo Cianchetti

    “Specialista in Malattie Nervose e Mentali e in Neuropsichiatria Infantile. Già professore ordinario e direttore della Clinica e della Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria dell’Università di Cagliari. Attuali interessi preminenti: cefalee, ansia, depressione, psicosi.”
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