Bambina 8 mesi che rifiuta la frutta e ha stipsi

    DOMANDA

    Buonasera dottore. La contatto perché ho una figlia di 8 mesi e 6 giorni che presenta stipsi, prima del divezzamento era sempre regolare. Non ama molto la frutta, neanche in forma omogeneizzata, ma mangia le pappe anche con verdure e beve acqua. Il problema persiste da circa 2 settimana, non ha un’adeguata regolarità intestinale, già ha effettuato 3 microclismi dopo 2 giorni di stipsi e laevolac. Le volevo chiedere se possa incidere il fatto di non passare le verdure perché gliele frullo in quanto passate non riesce a deglutirle la bambina e anche quanto non mangiare frutta anche possa inficiare la situazione. Cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Gentile mamma, con il cambio di alimentazione da lattea a mista c’è quasi sempre un cambio anche dell’alvo e della regolarità intestinale. Questo lo si nota ancora di più se prima prendeva solo latte materno. A volte capita che il/la bambino/a non sappia gestire bene queste feci più compatte e, non riuscendo ad eliminarle tanto facilmente quanto prima, non spinga a sufficienza. Ora, se le feci restano a lungo nel retto, diventano ancora più dure, e dunque è ancora più difficile espellerle; insomma si crea una sorta di circolo vizioso che aggrava solo la situazione. Altra parte del problema è che le verdure (e le frutta), se frullate od omogeneizzate, apportano fibre molto sminuzzate e che dunque intrappolano male l’acqua (il che invece è una delle loro funzioni principali, che serve proprio a rendere morbide le feci).

    Dunque, è importante per prima cosa che iniziate a frullare sempre meno queste verdure, introducendole anche progressivamente a pezzi – il che tra l’altro servirà anche a stimolare la capacità di masticazione di Sua figlia. Lo stesso vale per le frutta, che – opportunamente tagliate per evitare i rischi di soffocamento – andranno offerte in modo tale che la bimba possa maneggiare i pezzi, giocarci anche, e comunque iniziare a mangiarla. Benissimo che beva acqua, se possibile cercate di aumentarne i quantitativi ai pasti, offrendogliela col bicchiere o con la tazza a due manici, anche di quelle fornite di tappo a becco d’anatra; da evitare invece, se possibile, il biberon.

    Infine, almeno finché non ci sarà un adeguato consumo di questi alimenti, va benissimo usare preparati a base di levulosio o lattulosio, oppure a base di macrogol. Le ricordo che tutti questi preparati non sono lassativi, e dunque possono essere assunti per tempi anche lunghi senza che diano assuefazione, e anche che le loro dosi devono essere aggiustate individualmente, cioè adattandole alla risposta che si ottiene col loro uso.

    Cari saluti, Prof. Andrea Vania, Pediatra Nutrizionista

    Andrea Vania

    Andrea Vania

    ESPERTO IN NUTRIZIONE PEDIATRICA. Prof. Andrea Vania, specialista in Pediatria con quarantennale esperienza in alimentazione in età pediatrica (0-20 anni) e in adolescentologia. Già Responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica del Policlinico Umberto I – Sapienza Università di Roma
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