Bambina di 9 mesi che rifiuta le pappe

    Pubblicato il: 1 Luglio 2021 Aggiornato il: 1 Luglio 2021

    DOMANDA

    Buonasera dottore, già le avevo scritto per la stipsi per mia figlia e lei mi ha gentilmente risposto. Le volevo chiedere un ulteriore consiglio, la bambina ha 9 mesi ora e ancora non mangia molto volentieri le pappe che le preparo, fin dall’inizio dello svezzamento ha rifiutato il cibo e voleva solo il mio latte, ultimamente sembrava più predisposta ma ahimé solo coi giochi. Ho consultato il pediatra il quale mi ha suggerito di farle saltare i pasti se non voleva mangiare e non farle mangiare il latte in sostituzione, ma questa soluzione neanche sembra funzionare. Cosa fare? Devo rivolgermi a figure esperte o continuare la linea suggerita dal pediatra?

    RISPOSTA

    Gentile Signora, in linea generale la linea suggerita dal pediatra è consona. Ciò detto, cercherei di capire se c’è qualche ragione dietro questo rifiuto, e se c’è qualcosa che magari non state facendo nella maniera più corretta, o che potrebbe esser comunque migliorata.

    Tra le varie cose che mi vengono in mente:

    • quanti giorni proseguite con la linea della fermezza? Magari sono pochi… Ricordi che sua figlia ha una notevole capacità di resistenza, sicuramente superiore alla vostra: se avete provato per 2-3 giorni sotanto, certamente il periodo è troppo breve per ottenere dei risultati
    • il suggerimento del collega di non sostituire il pasto solido con il latte è giusto, tranne che nel caso di latte materno (sinceramente non ricordo  che latte stesse prendendo sua figlia, né so quale prenda ora). Ma, detto ciò, sicuri che non compensiate negli altri pasti? Intendo dire che se – come normalmente avviene a 9 mesi – la bimba fa in tutto 4 pasti (2 pasti solidi e 2 di latte), i due di latte devono mantenere le quantità usuali, che teoricamente a quest’età sono, nel caso di una formula, tra 200 e 250. Se aumentate le sue quantità usuali, o aggiungete una poppata (es.: serale o notturna) vostra figlia impara rapidamente che può tranquillamente saltare quello che le piace di meno, tanto poi arriva la compensazione
    • vostra figlia mangia con voi o da sola? A quest’età sarebbe sicuramente meglio imparasse a condividere i pasti con voi, e – se già fate così – i vostri piatti devono essere il più possibile simili. Voglio dire che se voi mangiate il minestrone non potete pensare di dare a lei la pappa al pomodoro, e viceversa, se voi mangiate le penne al sugo non potete pensare di dare a lei il  minestrone. Cercate perciò di fare il più possibile piatti simili, almeno nell’aspetto, anche se cercherete di mantenere il più possibile preparazioni adatte alla sua età, sia per qualità che per quantità (vd. sotto qualche dettaglio in più)
    • molti bambini sono pronti da molto presto a pasti che prevedano, quanto meno, la separazione primo-secondo-contorno. Avete già provato questa strada?
    • infine, avete provato a modificare la vostra cucina in modo che possa essere adeguata anche alla vostra bambina? Ad es., potreste preparare dei piatti molto semplici che vadano bene anche per voi, avendo l’accortezza di non mettere il sale (almeno finché non avrete tolto la porzione destinata a lei), di aggiungere alla porzione della bambina un cucchiaino in più di olio, di usare quantità, soprattutto di proteine, adeguate a lei (circa 20 g di carne, pochissimo di più di pesce, o 10 g di parmigiano [al massimo 1 volta a settimana] o 20 g di ricotta, o mezzo uovo, ecc.). Non abbiate paura di usare spezie e odori che fanno parte della nostra cucina, come aglio, cipolla, sedano, rosmarino, salvia, timo, origano, e simili; evitate solo pepe e peperoncino.

    Ecco, queste sono un po’ di cose che potete provare a fare, o potete verificare se le fate bene. Cordiali saluti

    Prof. Andrea Vania, Pediatra Nutrizionista

     

    Andrea Vania

    Andrea Vania

    ESPERTO IN NUTRIZIONE PEDIATRICA. Prof. Andrea Vania, specialista in Pediatria con quarantennale esperienza in alimentazione in età pediatrica (0-20 anni) e in adolescentologia. Già Responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica del Policlinico Umberto I – Sapienza Università di Roma
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