Bambino aggressivo

    Pubblicato il: 4 Maggio 2010 Aggiornato il: 4 Maggio 2010

    DOMANDA

    Egr. dott.
    Sono un’educatrice di asilo nido attualmente in servizio a Viareggio e lavoro nella sez. di bimbi “grandi” (18 – 36) mesi e gradirei avere un consiglio riguardo divergenze di idee fra me e le mie colleghe.
    Abbiamo un bambino di 36 mesi molto aggressivo (caso sociale, un vissuto familiare disastroso, padre alcolizz e madre con problemi psicologici), spinge e picchia. In casa il piccolo vede spesso scene di violenza e botte.
    Al bambino piacciono molto gli amici, ma non è ancora capace di relazionarsi con loro, infatti è pericoloso e rischia di fare del male agli altri bimbi.
    Le colleghe raccontano che il bimbo si è sempre comportato così e quest’anno è anche peggiorato. Tutte le educatrici, quando il bambino picchia i suoi compagni, lo hanno sempre punito, mettendolo a pensare in un angolo. Io credo che non sia la soluzione perché non ha funzionato; x me si deve lavorare sulla relazione e non dare punizioni, il bimbo picchia perché ripropone ciò che vede a casa. Grazie

    RISPOSTA

    Mi sembra che la chiave di tutto sia comprendere perche’ non riesce a relazionarsi e a giocare con gli altri bambini o a seguire istruzioni dell’adulto. A volte riteniamo che sia sufficiente una punizione per eliminare i comportamenti inadeguati, in realta’ sarebbe molto piu’ efficace premiare i comportamenti adeguati. Con questo bambino, ad esempio, si potrebbe iniziare a capire:
    1) in quali giochi potrebbe essere competente, per permettergli di avere dei buoni risultati che lo gratifichino
    2) da quale “premio” potrebbe essere attirato, ovvero se esistono giocattoli o attività che lo attirano in modo particolare utilizzarli come premi per quando si comporta bene, rendendoli meno accessibili in altri momenti
    Davanti ai comportamenti problematici, non intervenire con sgridate, punizioni eclatanti, che paradossalmente ottengono l’effetto di attivare una serie di attenzioni che al momento sembrano solo rinforzare questi comportamenti. Per prima cosa mettere in sicurezza il bambino e i suoi compagni, ad esempio se sta facendo cose pericolose, bisogna allontanarlo, ma senza dare assolutamente attenzione, senza dire nulla, se non un fermo NO. Appena smette di fare cose inadeguate (capricci, etc) dire “adesso che hai finito possiamo tornare a giocare, oppure abbracciarlo quando ha finito, facendo chiaramente capire che e’ solo perche’ si sta comportando bene che lo abbracciamo o lo facciamo giocare, mentre finche’ si comporta male siamo li’ vicino, ma non gli diamo attenzione e aspettiamo che finisca.
    lo scopo di tutto questo e’ fargli capire che avra’ tutte le nostre attenzioni senza bisogno di attuare comportamenti inadeguati, che al contrario le allontanano.
    E’ importante pero’ comprendere se questi problemi relazionali e di aggressivita’ abbiano anche altre basi al di fuori di quelle ambientali, certamente importanti, pertanto pur seguendo questi semplici consigli, sarebbe bene che i genitori di questo bambino si facessero seguire dalla ASL di zona. Questo non e’ un consiglio che dovrebbe dare la scuola, ma piuttosto il medico curante.