DOMANDA
Buongiorno, mio figlio di 2 anni e mezzo nato a 39 settimane di 2,450 kg e 47 cm mangiava fino a 18 mesi la pappa monopiatto con 30 gr di pasta 40 di carne o 60 di pesce, o uovo e legumi, 2 cucchiai di passato di verdure olio e parmigiano, più un frullato di almeno 3 frutte. Da quando ha cominciato ad andare all andare asilo ha cominciato a rifiutare il cibo e così sono passati alla divisione primo e secondo. Ora la sua giornata tipo nel mangiare è : mattina 150 latte più 4 biscotti, pranzo pane e frutta, nn vuole altro, merenda latte 250, 300 ml più 4 biscotti, cena un pezzo di bresaola o 1 bastoncino di l esce o nugets, e un pezzettino di frutta. Sera alle 22,30 latte 250. Pesa 12,7 ed è alto 90 cm. Non so più che fare ho provato anche con il betotal ma nulla..
RISPOSTA
Gentile mamma, all’età di suo figlio è normalissimo ci sia una certa “neofobia” (letteralmente, paura del nuovo, in realtà comprende il rifiuto anche di cose, o alimenti, già note/i). Il problema non è il comportamento del bambino, ma come sempre la risposta che i genitori danno. La neofobia tende infatti a protrarsi tanto più a lungo quanto più i genitori accondiscendono ad essa, modificando i propri atteggiamenti verso l’alimentazione del bambino, “purché mangi”.
Quantifico: un bambino delle dimensioni di suo figlio ha bisogno di circa 900 calorie al giorno. Con 700 ml di latte al giorno + 8 biscotti prende già 800 calorie. Lei non dice esattamente quant’è il resto, ma penso che siamo ben oltre le 100 calorie che restavano da coprire. Onestamente, lei crede di poterlo convincere a mangiare altro, visto che è già pieno? Io non credo proprio ci si possa riuscire. Dunque è l’atteggiamento che deve cambiare. Il vostro, però, non il suo: lui, creatura, fa il mestiere suo! Iniziate a ridurre il quantitativo di latte: anche se non me lo dice, immagino sia latte vaccino; ebbene, di tale tipologia, a quest’età, non dovrebbe assumere più di 300 ml al giorno, e qui ce ne sono almeno 400 in eccesso. Poi, non si vede perché debba prendere per ben 2 volte 4 biscotti (che penso siano frollini, e su quelli ho fatto il conteggio delle calorie, probabilmente anche per difetto), un quantitativo eccessivo anche per un bimbo ben più grande del suo.
Penso che già così indurremmo una certa – e sanissima – fame.
Ma non basta. Perché a suo figlio è consentito mangiare pane e frutta (quantità?) a pranzo, e bresaola o bastoncino di pesce a cena? L’atteggiamento corretto è di mangiare tutti le stesse cose. O per lo meno, offrire a tutti gli stessi piatti. Se oggi c’è riso e bieta, riso e bieta è per tutti. Chi non vuole mangiarlo, che non lo mangi (su questo sì, c’è la massima libertà!), ma di certo altro a tavola non c’è…
Signora cara, non dimentichi mai un detto dei nonni: “la fame è il miglior condimento”. Si armi perciò di pazienza, non ingaggi lotte né discussioni, ma non ceda neppure su mezzo punto. Bon courage, come dicono i francesi!
Prof. Andrea Vania, Pediatra nutrizionista