DOMANDA
Buongiorno,
sono la mamma di due bambini piccoli, rispettivamente di 13 mesi e 34 mesi.
Ho bisogno di un suo consiglio per poter aiutare al meglio il mio bambino più “grande” ad affrontare il bisogno eccessivo di me.
Da quando ha 14 mesi frequenta l’asilo nido: dopo un periodo di inserimento di 4 settimane, un pò difficoltose, va volentieri ed è legato alle sue maestre ed amici.
Già da quando ero incinta aveva molto bisogno di contatto fisico con me e accettava poco la presenza del papà.Ha avuto anche manifestazioni di svenimento affettivo!
Dopo la nascita del fratellino il tutto è peggiorato, cosa molto comprensibile!
L’atteggiamento che abbiamo cercato di avere è stato comprensivo nei suoi confronti, assecondarlo nelle sue richieste di attenzione lasciando, il più possibile, il fratellino nelle braccia del papà e lui nelle mie e dedicando tempo esclusivo tre me e lui .Dal 2 mesi anche il fratellino va al suo asilo nido nella stessa sessione e con le stesse maestre. L’inserimento del fratellino è stato per lui un problema: non si staccava da me, piangeva disperato, non mangiava ed era poco partecipe alle attività ed è così tutte le mattine .Da un mese la sua gestione è sempre più difficile: io non posso allontanarmi nemmeno da una stanza all’altra, andare a fare una doccia, rifiuta qualsiasi attenzione da parte del papà allontanandolo bruscamente e urlando con tanta angoscia che vuole la sua mamma, deve starmi tutto il tempo vicino.
Ho bisogno di un suo aiuto!
Grazie!
RISPOSTA
Gentile signora,
è molto probabile che suo figlio più grande sia stato disturbato dalla nascita del fratello. Entro certi limiti, il disagio e le manifestazioni di disturbo sono normali e destinate a ad essere superate nel tempo.
Nel suo caso, da quanto si evince, la situazione appare più complessa e senz’altro non tutto dipende da sentimenti di gelosia e rivalità: sembra piuttosto un disturbo dell’attaccamento. Un malessere cioè che dipende dalla qualità della relazione e dalle modalità di interazione tra lei e suo figlio fin dai primi mesi di vita. Faccia mente locale e si concentri sul primo periodo, sulle prime relazioni, sui primi scambi e sulle prime sensazioni: qualcosa non ha funzionato? La coppia stava bene? E lei, cara signora, ha avuto qualche particolare problema nel mettere al mondo suo figlio? Mi riferisco qui alla sua storia personale, ad eventuali paure e insicurezze.
Come vede occorre approfondire e capire più di una cosa. Un lavoro di confronto e di chiarificazione non si può certo fare attraverso una mail. Le consiglio vivamente di consultare un esperto (si accerti che sia veramente un esperto di psicologia dello sviluppo) che sappia ascoltarla, leggere le sue ansie e le sue preoccupazioni e infine capire le sue e le vostre trame familiari, che hanno indotto un bambino così piccolo ad avere così tanta paura che la mamma sparisca.
Se vuole, mi faccia sapere.
Un cordiale saluto
Rosanna Schiralli