Biopsia

    Pubblicato il: 30 Agosto 2010 Aggiornato il: 30 Agosto 2010

    DOMANDA

    Buon giorno, le scrivo per un problema che non riguarda me ma il mio futuro suocero.Siamo dell’abruzzo.Mio suocero un paio di mesi fa ha lamentato dolori ad un fianco, dopo la risonanza cn mezzo di contrasto sono state viste masse che interessano il surrene sinistro polmoni e fegato.La risonanza è stata estesa alla testa, sempre dietro lamento di dolori ed ache lì sono uscite queste masse che interessano tutta la zona occipitale.E’stata effettuata una biopsia presso l’ospedale clinicizzato di Chieti, oggi è arrivata la risposta.Il referto dice che non si tratta di masse tumorali.La maggior parte dei dottori che hanno visto le risonaze ci hanno detto che questa persona, per come era combinata, doveva essere già morta.La mia domanda da “ignorante in materia” è: è possibile che sia stata sbagliata la biopsia?Che non siano riusciti a “pescare” bene con l’ago il punto esatto?E’ possibile che abbiano sbagliato la lettura dei vetrini?la ringrazio anticipatamente.Buona giornata

    RISPOSTA

    Caro Lettore, sia più fiducioso nei mezzi moderni della medicina. La biopsia non può essere sbagliata perchè è andata a “peescare”, come dice lei, dove esisteva la massa sospetta, oltretutto facile da indagare e anche da leggere. Ma se lei desidera un secondo parere allora per una miglior informazione sui centri oncologici in Italia e all’estero, le consiglio di consultare il sito www.corriere.it e cliccare alla voce sportello cancro. Vi trova l’elenco dei migliori ospedali del tumore, realizzato per il Corriere della Sera, da un’equipe di specialisti oncologi da me coordinata e diretta e contiene, diviso per regioni, i centri di riferimento per la cura del tumore, le specialità in cui eccellono, lo staff di medici e ricercatori che lo guidano, lo stato della ricerca scientifica e delle nuove sperimentazioni che stanno effettuando. Lì trova le risposte al suo problema, conveniente anche per la possibile vicinanza alla sua città e alla sua casa.

    Un augurio affettuoso

    Umberto Veronesi