Bulging discale e sport

    DOMANDA

    Carissimo Dottor Ceccarelli,
    a novembre ho fatto una risonanza magnetica grazie alla quale sono stati rilevati 5 o 7 bulging discali (purtroppo non posso essere più preciso perché non ho la risonanza sotto mano in questo momento) un po’ lungo tutta la colonna vertebrale e una leggera scoliosi. Mi è stato detto che non si trattava di qualcosa di grave, malgrado fosse un po’ precoce per avere 17 anni. A luglio mi è capitato di dovere trasportare un grosso tavolo, assieme ad un’altra persona, di circa 50 kg giù per le scale ma mi hanno detto che non era una causa e che al massimo avrebbe potuto creare una infiammazione che avrebbe poi causato dolore… Effettivamente è da novembre che ho dolori, aspetto che passino perché hanno detto che l’infiammazione può perdurare per molto tempo, tuttavia mi trovo perplesso perché, anche semplicemente camminando, a intervalli irregolari avverto dolore nella parte bassa e alta della schiena (non esattamente nella colonna, più ai lati). Inoltre, fino a giugno praticavo il taekwondo, un’arte marziale basata sui calci e molto “aerodinamica” che ovviamente richiede tanti salti e movimenti aerobici, e mi piacerebbe riprenderlo ma mi trovo ancora una volta perplesso a causa di questo problema alla schiena. Gradirei dunque avere un suo parere e sapere cosa ne pensa della situazione e della possibilità di fare questo tipo di sport, come anche qualche consiglio su una eventuale terapia…
    La ringrazio della Sua disponibilità e, anticipatamente, per la Sua risposta

    RISPOSTA

    Carissimo,

    Sicuramente avere a 17 anni questi problemi non e’ una cosa piacevole: le discopatie pero’ si possono presentare anche in giovane eta’ poiché insorgono sulla base di una “debolezza” congenita dei dischi intervertebrali: per fortuna non sempre evolvono in ernie vere e proprie. Molto in generale posso solo dire che la colonna in questi casi dovrebbe essere protetta da sforzi eccessivi per evitare una progressione del problema ad uno o piu’ livelli.

    Penso sia necessario da parte sua consultare uno specialista ( ortopedico o neurochirurgo) che la possa indirizzare, anche sulla base di un attento esame obiettivo, nella scelta di uno sport o con consigli per evitare peggioramenti.

    Cordiali saluti

    Prof. Francesco Ceccarelli

    Francesco Ceccarelli

    Francesco Ceccarelli

    Professore ordinario di ortopedia e traumatologia presso l’Università di Parma dove dirige anche la scuola di specializzazione. Nato a Perugia nel 1955, si è laureato in medicina nel 1980 e si è specializzato in ortopedia nel 1983 e in fisioterapia nel 1987. È autore di oltre 350 pubblicazioni scientifiche in Italia e all’estero.
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