DOMANDA
Caro dottor Mian, ho 19 anni e un disturbo nell’alimentazione che dura ormai da un anno e mezzo, tra bulimia e abbuffate senza vie di compensazione. Ho tentato di risolvere il problema da sola.. le riassumo la situazione: da piccola ero un po’ robusta, in compenso a scuola andavo molto bene e i miei genitori erano sinceramente fieri di me. Pur non sopportando il mio aspetto non gli davo troppo peso, la scuola e la serenità compensavano appieno ogni mia aspettativa. Sono poi iniziate le superiori e con loro il mio crollo. Non riuscivo ad andar bene e, toccato il fondo, ho deciso di cambiare. Non potendo farlo radicalmente in ambito scolastico mi sono concentrata sul mio aspetto fisico e nel giro di un paio di anni ho tranquillamente perso circa 8 kg, mi sentivo bene. Nel frattempo sono uscita da una relazione importante con un ragazzo di cui i miei genitori non erano entusiasti. Ho continuato a perdere peso, a causa anche dello stress, fino ad arrivare a 56 kg (ero partita da 65kg, sono alta 1.70). Da quel momento, dal Natale del 2010, il mio autocontrollo ha iniziato a sgretolarsi. Tempo dopo ho iniziato una nuova storia che dura ormai da parecchio tempo. Credevo che confidando a questa persona il mio problema sarei riuscita a risolverlo.. ma niente. Credo che lui non abbia ancora ben capito il mostro che ho dentro.. Dopo un periodo di sole abbuffate (gli avevo promesso di non vomitare più e sono arrivata a pesare 59kg) rieccomi daccapo, con la Maturità alle porte. AIUTO. Laura
RISPOSTA
Cara Laura,
ad un certo punto mi scrivi: “il mio autocontrollo ha iniziato a sgretolarsi”.
Sicura che il soggetto sia giusto, che sia proprio l’autocontrollo che ha iniziato a sgretolarsi?
Non pensi sia più corretto dire che la tua autostima, già vacillante, ha iniziato a sgretolarsi del tutto?
La tua lettera dice tanto di te, o meglio, alcuni passaggi dicono tanto di te.
Sottolinei che, da piccola, pur essendo un po’ robusta, andavi molto bene a scuola e i tuoi genitori erano fieri di te.
Poi, riporti la tua attenzione sempre sui tuoi genitori, evidenziando che hai concluso una relazione importante con un ragazzo di cui loro non erano entusiasti.
Infine, nel descrivere il tuo nuovo rapporto d’amore, ti soffermi solo sul fatto che chi ti sta accanto non capisce appieno la gravità del tuo problema. In tutto questo, Laura dove si colloca? È facile rispondere, in coda a tutti.
Da come scrivi, si evince che gestisci  corpo, situazioni ed emozioni al fine di piacere agli altri, di suscitare in loro una forma di stima o di affettuosa benevolenza nei tuoi confronti.
Cerchi la stima dei tuoi genitori e ti dimentichi che, a prescindere dai tuoi risultati scolastici, tu per loro rappresenti già un valore.
Cerchi la comprensione del tuo compagno, provando a convincerlo che hai a che fare con una malattia/mostro: che lo sia o meno, mettendo la malattia davanti a tutto, offuschi quanto di buono ti rappresenta, quanto di buono hai al di fuori della malattia stessa.
La bulimia è parte di Laura, ma non è interamente Laura.
E Laura è stata scelta dal suo ragazzo proprio perché è tante cose, non una sola.
Rivolgiti ad uno specialista della tua citta’ che possa aiutarti a risolvere il conflitto che hai con la tua autostima.
Ora sei alle prese con la maturità alle porte, questo non sarà di certo il primo e ultimo esame che dovrai affrontare.
Ma ricordati che la riuscita è data in gran parte dalla certezza di potercela fare.
Se continuerai a compensare le qualità che in te non vedi con quelle di un corpo che cerchi di rendere perfetto, difficilmente potrai ottenere ciò che desideri.
E tu desideri soltanto essere te stessa, amata nel bene e nel male, a prescindere da come appari o da quello che dimostri di saper fare.
Impegnati in ogni cosa che fai, ma fallo per tuo giovamento, non in funzione di ricevere approvazione.
Buona vita
Dr. Emanuel Mian