Calza elastica dopo un’operazione al femore?

    DOMANDA

    Gentile professor Agus,
    una mia congiunta di 71 anni, oltre un mese fa, ha subito una frattura della parte bassa del femore in seguito ad una rovinosa caduta ed è stata successivamente operata. Le hanno consigliato di usare una calza elastica antitrombotica (la mia parente usa tale calza soltanto da ieri). Vorrei sapere se è indispensabile l’uso di una calza elastica antitrombotica nel caso in questione. Se la risposta fosse affermativa, desidererei sapere se questa calza vada indossata giorno e notte oppure no.
    Spero in un cortese riscontro e mi scuso per il fastidio arrecato.
    Cordiali saluti.

    RISPOSTA

    La calza anti-tromboembolismo venoso (TEV: in pratica la prevenzione di un’embolia polmonare) rappresenta un importante presidio dopo traumi o interventi chirurgici severi con periodi prolungati di allettamento o ipomobilità.
    Sostanzialmente sono calze “da riposo”, caratterizzate anche dal colore “bianco”, la cui azione si esercita appunto in persona ferma o allettata, con una compressione standard di 18 mmHg, sopportabile in assenza di attività muscolare (le calze “da lavoro” invece, possono avere una compressione anche molto maggiore ma non sarebbero sopportate da fermi, nè svilupperebbero la loro azione su muscolature degli arti inattive).
    Dunque, si dovrà avere due tipi di calze, quella anti-TEV, bianca, sufficiente in persona che ancora non si muove, e soprattutto a letto (la notte, potrà essere sufficiente); le tradizionali calze elastiche, quando il paziente riprende a camminare.
    Non si parla di profilassi antitrombotica con farmaci, ma l’uso dell’eparina a basso peso molecolare si impone per periodo congruo (in genere 30-45 giorni, a seconda di situazione chirurgica e tipologia di paziente).
    Cordiali saluti
    Prof. Giovanni B. Agus

    Giovanni Agus

    Giovanni Agus

    CHIRURGO VASCOLARE. Professore ordinario di chirurgia vascolare all’Università degli Studi di Milano. Nato a Cagliari, svolge attività chirurgica e di ricerca in angiologia arteriosa, venosa e linfatica. È presidente d’onore del Collegio italiano di flebologia. Inoltre è autore di oltre 400 pubblicazioni e 13 libri sulla sua specialità. È impegnato nel no profit come vicepresidente […]
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