cancro gastrico

    DOMANDA

    buongiorno,ho 45 anni,sono affetto da secondarismi peritoneali,pleurici e linfonodali(inguinali)da sede primitiva ignota(stomaco,pancreas,vie biliari?).A seguito di versamenti pleurici e ascitici,non trovando nulla con tac,pet,gastroscopia,mi e stato asportato uno dei due linfonodi inguinali ingrossati:adenok mucosecernente.Questo a dicembre 2011.Chemio cisplatino,6 cicli,poi schema fosfiri,12 cicli(sono ad 8).I versamenti dopo toracentesi mensili,paracentesi ogni due,in totale da dicembre a luglio 22 litri,sembrano ad ora attenuati.Consapevole della gravita’ della malattia(in ogni caso,la prendo bene e moriro’ con il sorriso in bocca)vorrei sapere cosa dicono le statistiche(il medico glissa),statistiche che non capisco,perche’ non so se il mio caso,con linfonodi regionali(all’ingune appunto)con adenok e’ da ritenersi metastasi avanzata.Nel liquido ascitico e pleurico,sono stati riscontrate cellule epiteliali(qui ci arrivo da solo,cellule cancerose,questo sempre a dicembre2011.Le tac dicono che non ci sono organi intaccati,ci sono linfonodi inferiori al cm,l’unico da 1,5 cm si e’ ridotto,presenza di mammellone solido.Sono una brava persona,colta intellettuale,ma ho avuto una vita spericolata,per questo ho accettato serenamente tutto,voglio solo avere il tempo di godermi gli ultimi giorni “al caldo dei tropici”.Lei ha quasi la mia eta’ e potra’ capirmi,queste domande le ho fatte,ma glissano,mi piacerebbe una risposta nuda e cruda(consapevole che ogni caso e’ a se stante)grazie

    RISPOSTA

    Buongiorno, è vero che abbiamo ètà simile ma, per quanto io sia per la totale schiettezza e chiarezza sopratutto nel mio lavoro, la medicina purtroppo non è una scienza esatta e non ha risposte in bianco o nero, perchè le variabili che possono incorrere nel decorso di una malattia sono troppe. Posso dirle che una situazione di questo tipo sicuramente non potrà mai guarire del tutto, li sarebbe un vero miracolo di cui non mi occupo. Mentre meno facile è darle dei dati di tipo temporale perchè questi dipendono da troppi fattori, non ultimo la risposta (anche parziale) o meno alle terapie che sta facendo, che come le avranno detto non la faranno guarire, ma sicuramente potrebbero rallentare la progressione della malattia. A tutto questo aggiunga che non è un tumore comune quindi questo aggrava il tutto.
    In ogni caso se vuole dei numeri che si possono evincere dalla letteratura scientifica, la mediana di sopravvivena oscilla tra 10-27 mesi dalla diagnosi con una sopravvivenza a 5 anni dalla 0% al 27% dei pazienti a seconda delle casistiche. Mi chiedo, tuttavia, se nessuno le abbia mai proposto di fare l’intervento di peritonectomia con chemio-ipertermia intra operatoria, visto la giova età.

    Luigi Boni

    Luigi Boni

    TUMORI DELL’APPARATO DIGERENTE. Professore associato di chirurgia generale all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese. Nato a Cremona nel 1971, si è laureato all’Università di Pavia e si è specializzato in chirurgia generale con indirizzo oncologico all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese. È dirigente medico presso l’unità di chirurgia generale dell’ospedale di Circolo a Varese e […]
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