Capezzoli introflessi: il piercing può aiutarmi?

    DOMANDA

    Gentile Professore, dalla nascita i miei capezzoli sono caratterizzati da introflessione. Il mio ginecologo, sin dalla prima visita mi disse che non si poteva fare nulla, o meglio, l’unico intervento possibile avrebbe compromesso definitivamente il funzionamento dei condotti mammari.
    Recentemente però mi hanno parlato di una nuova procedura: il piercing. Attraverso l’applicazione di questo strumento il capezzolo viene ‘spinto’ fuori e con il tempo si ha una esteroflessione dei tessuti permettendo così al capezzolo di presentarsi normalmente.
    Lei ha mai sentito parlare o ha effettuato questo tipodi intervento? La consiglierebbe anche come aiuto per un futuro allattamento?

    Cordiali saluti

    RISPOSTA

    Gentile Signorina,
    conosco bene questo tipo di trattamento e lo consiglio perchè consente anche di allattare al seno sebbene con qualche difficoltà.Talvolta il piercing può dare qualche problema sopratutto dal punto di vista psicologico, ma le alternative terapeutiche, ovvero la sezione dei dotti galattofori e la niplette, sono mutilanti per l’allattamento oppure molto temporanee nei loro effetti.
    Cordiali saluti
    Prof Valerio Cervelli