carcinoma

    Pubblicato il: 13 Giugno 2010 Aggiornato il: 13 Giugno 2010

    DOMANDA

    mio padre di 68 anni è stato operato per vi edoscopica per una neoplasia vescicale(T.U.R.V.. L’esame istologico ha formulato la seguente diagnosi:”Carcinoma uroteliale papillare di alto grado con immagini diinfiltrazione della tonaca connettivale”. Quale sarà la strada da proseguire e in poche parole cosa ha papà e se ci dobbiamo preoccupare.Grazie in anticipo

    RISPOSTA

    Egregio signore,
    il carcinoma uroteliale della vescica e’ un tumore maligno che, come tutti i tumori maligni e’ a rischio di progressione e metastatizzazione.
    In particolare nella vescica esiste anche un elevato rischio di recidive sempre nella vescica, perche’ si tratta ormai di una patologia di tutta la vescica che continuera’ a formare nuove formazioni carcinomatose nel tempo, in sedi diverse da quella dove e’ stata eseguita la resezione.
    L’alto grado all’esame istologico ndica una elevata aggressivita’ e quindi rischio di recidive o di progressione.
    Si aprono quindi due strade:
    1. eseguire dei cicli di istillazioni endovescicali (prima settimanali poi mensili e di mantenimento) con chemioterapici o immunoterapici che possano ridurre il rischio di recidiva a livello vescicale e di progressione della malattia in altri organi. E’ necessario seguire attentamente questi pazienti non solo con ecografie ma anche con cistoscopie e prelievi multipli vescicali in modo da verificare l’efficiacia del trattamento e di intervenire tempestivamente in caso di recidive. Il rischio e’ quello che la situazione possa sfuggire dal controllo, il tumore aggredire piu’ profondamente la vescica con rischio di diffusione metastatica.
    2. eseguire una cistectomia radicale. Quasi preventivamente, considerando l’aggressivita’ del tumore ed il rischio di recidiva e progressione, asportare in toto la vescica quando ancora il tumore non ha avuto la possibilita’ di diffondere. Puo’ essere un intervento risolutivo se eseguito con questa precocita’. Il lato negativo e’ l’invasivita’ dell’intervento,la necessita’ di una ricostruzione della vescica con segmento intestinale che, anche nei casi con risultato migliore, comunque ha un suo effetto sulla qualita’ di vita del paziente.

    Alessandro Sciarra