Carcinoma papillare della tiroide

    Pubblicato il: 1 Agosto 2013 Aggiornato il: 1 Agosto 2013

    DOMANDA

    Egr. Dott. Umberto Veronesi ho una grandissima stima verso di lei sia come medico che come persona in questi anni ho letto diversi suoi libri.Le scrivo perche mia moglie che ha 41 anni ha scoperto attraverso l’ago apirato di avere un carcinoma papillare alla tiroide;a questo punto l’endocrinologo dell’Ospedale le ha detto che si deve togliere la tiroide; in definitiva: tiroidectomia,le lascio immaginare la tensione per tutte queste varie fasi è innegabile che tra noi serpeggi un pò di agitazione si tratta sempre di un operazione in anestesia generale con un taglio abbastaza importante.Ora siamo in attesa di apettare l’esito dell’altro ago aspirato per sapere se sono stati coinvolti i linfonodi.Dott. Veronesi ho letto che questo tipo di tumore ha una crescita molto lenta;infatti riferiva articolo che su tanti cadaveri su cui si è fatta l’autopsia si è riscontrato che avessero dei carcinomi alla tiroide quindi è più comune di quanto si pensi;Che tipo di evoluzione potrebbe avere questo tipo di carcinoma in teoria potrebbe rimanere li’ per decenni o farebbe il suo decorso?
    Se l’esito dell’ago aspirato sui linfonodi dovesse essere positivo cambia tanto in termini di valutazione generale dell’operazione e dei rischi.Mi sente di rassicurarmi su questo tipo di operazione cioè la tiroidectomia,il foglio che informava mia moglie sull’operazione era pieno di possibili rischi:lesione delle corde vocali,emorragia,possibile distacco delle ghiandole paratiroidi ecc.La ringrazio di cuore

    RISPOSTA

    Caro amico,
    la ringrazio della stima, tuttavia per la situazione di sua moglie la invito a parlare più approfonditamente con il suo oncologo. E’ giusto informarsi sulle malattie, ma quando si prendono decisioni terapeutiche bisogna discutere le informazioni generali con il medico curante, che dovrebbe conoscere e tener conto anche della storia personale del paziente. Anche il consenso informato ( che , ha ragione, è a volte astruso) va discusso con il medico. Chieda a lui quindi le rassicurazioni e i dettagli necessarie ed eventualmente chieda un secondo parere