DOMANDA
Buon giorno Dottore, le scrivo per avere un suo parere sulla diagnosi fatta a mia moglie, 53 anni, fumatrice e madre di due figli, e sapere se è possibile aiutarla in qualche modo, considerato che il primo ciclo di chemio non ha sortito gli effetti sperati.
Diagnosi del 23/08/2011: carcinoma ad epitelio piatto polmone dx, metastasi ai linfonodi paratracheali di dx, metastasi ossee – stadio IV (T1B N2 M1B).
TERAPIE ESEGUITE:
Chemio iniziata il 12/09/2011 (due cicli per tre volte): carboplatino e gemcitabina
Due sedute (04/10/2011 e 04/11/2011) di Zometa.
Radioterapia il 15/11/2011: Articolazione coxo-femorale dx= 8Gy (seduta unica);
Rachide dorso-lombare= 8Gy (seduta unica).
Doveva servire a lenire il dolore ma, ad oggi, non ha prodotto alcun miglioramento.
Terapia successiva proposta: Docetaxel (una alla settimana per tre volte, pausa di una settimana e via di nuovo come prima) per 3 mesi.
La ringrazio in anticipo per quanto vorrà dirmi e porgo distinti saluti.
Mario (marito e padre disperato)
RISPOSTA
Caro sig.Mario,
dalla sua accurata descrizione i trattamenti proposti a sua moglie rappresentano lo standard a livello internazionale. Credo sia ancora presto per valutare l’efficacia del trattamento in corso (il taxotere), che potrebbe dare buoni risultati.
Purtroppo si tratta di una neoplasia molto aggressiva e spesso resistente ai trattamenti. Se le condizioni generali della signora si conservassero buone, al momento di una eventuale progressione al taxotere, data la giovane età e l’assenza di metastasi in organi vitali potrebbero essere proposti ulteriori trattamenti farmacologici. Rimane tuttavia fondamentale un buon controllo del dolore con i farmaci analgesici: spesso questo rappresenta il miglior risultato ottenibile in questa malattia.
Un caro saluto
G.Numico