DOMANDA
Gentilissimo dottore,un anno fa mio marito si è ammalato di cancro:carcinoma polmonare con ripetizioni linfonodali,parenchimali ed ossee.Ad oggi è già stato sottoposto a 5 cicli di biochemioterapia secondo schema mPEBev (cisplatino,etoposide x os e bevacizumab)e successivamente da giugno 2011 a mantenimento con TARCEVA con buon controllo della malattia.Ma la Tac eseguita a novembre 2011 mostrava progressione di malattia a livello parenchimale e sospette lesioni cerebrali.
Quindi ha eseguito 10 sedute di radioterapia all’encefalo e praticato 4 cicli di chemioimmunoterapia (GTGI)con Taxotene Gemcitabina, GMCSF e intereukina 2 e bisfosfonati (ZOMETA 4mg).
Dopo l’ultimo ricovero,però l’oncologo ha deciso di non praticare altre cure chemioterapiche perchè la situazione sembra essere precipitata specie a livello encefalico.in effetti lui è un pò confuso,sonnolento e ha poca memoria……….Volevo solo sapere se merita tentare ancora,so che è difficile stabilirlo così,ma a grandi linee può consigliarmi?
grazie di cuore.
RISPOSTA
Gent. Sig.ra,
c’è un momento in cui bisogna arrendersi.
Condivido il comportamento dell’oncologo: insistere con la chemioterapia equivarrebbe ad un accanimento terapeutico che sicuramente non sarebbe né etico né umano.
Cordiali saluti
Prof. Giancarlo Roviaro