DOMANDA
Gentile Prof. Volpi,
sono una signora di 64 anni, dopo la menopausa sono in terapia con Telmisartan 40 e Nebivololo 1,25 per ipertensione lieve ed Omega 3 da 1000, 2 compresse al di.
Ho un’obesità di I grado, sindrome metabolica e ipertrigliceridemia, non fumo, no aterosclerosi.
Il Cardiologo ha ritenuto opportuno prescrivermi 75mg di acido acetilsalicilico dopo pranzo in prevenzione primaria, come antiaggregante per prevenire ictus e infarto, in quando dopo i 65 anni nelle donne i rischi di ictus raddoppiano.
In famiglia non ci sono stati casi di infarto del miocardio e i valori del colesterolo sono i seguenti: colesterolo totale 203 – HDL 31,6 – LDL 60. Il colesterolo HDL si è abbassato rispetto ad un anno fa, è aumentata leggermente la PCR e VES. Il Glucosio e a 100, prediabete.
Vorrei sapere cortesemente se:
necessito di Cardioaspirina come prevenzione, oppure se perdendo circa 10 kg e andando a camminare posso evitare di assumere il farmaco e
la seconda domanda, l’ acidoacetilsalicilico previene ictus nelle donne ?
La ringrazio molto
RISPOSTA
Gentile Signora,
In mancanza di una diretta valutazione clinica, la visita medica, e’ sempre difficile esprimere pareri concreti, tuttavia, ritengo corretto il comportamento del Collega cardiologo di iniziare una profilassi primaria della malattia cardiovacolare con acido acetilsalicilico in un soggetto con sindrome metabolica. Il suo assetto glico-lipidico sembra ben controllato e spero anche i valori della pressione arteriosa, tuttavia la condizione di obesità si accompagna sempre ad uno stato pro-infiammatorio che favorisce i fatti trombotici. Spero che tra le varie indagini abbia effettuato un eco-color-doppler dei tronchi sovra-aortici (vasi carotidei e arterie vertebrali) per valutare lo spessore dell’intima, altro dato strumentale utile al fine di iniziare un trattamento antiaggregante e abbia anche dosato l’acido urico, altro fattore di rischio di danno endoteliale.
Ci sono studi che indicano che l’acido acetilsalicilico non sia in grado di prevenire l’ictus nella donna e che si dovrebbero utilizzare altre molecole, tuttavia rimane sempre un presidio terapeutico di efficacia nella prevenzione della malattia cardio-vascolare nel soggetto iperteso, con ridotta tolleranza ai carboidrati, dislipidemico, obeso (sindrome metabolica).
L’intento di perdere peso e’ lodevole e fondamentale mediante una dieta ipocalorica e soprattutto una buona attività fisica aerobica. Un corretto stile di vita ridurrà ulteriormente il rischio di insorgenza di complicanze vascolari.
Con viva cordialità.
Prof. Riccardo Volpi