Cataratta congenita bimba

    Pubblicato il: 2 Marzo 2012 Aggiornato il: 2 Marzo 2012

    DOMANDA

    Mamma di una bimba di 7 anni nata alla 35 sett di gravid. A 3 mm le è stata diagnosticata una cataratta congenita monolat polare post con macchia più densa al centro e un alone meno denso intorno.
    Dopo alcune ricerche su web ci siamo affidati al primario del Gaslini di Genova il Prof. Paolo Vittone che stimiamo tantissimo e di cui ci fidiamo ciecamente.
    Lui ha preferito non intervenire perché pareva che la bimba stesse sviluppando la vista anche dall’ occhio con cataratta.
    A tutt’ oggi facciamo controlli periodici (prima ogni 3 poi ogni 4 ora ogni 6 mm) per valutare il visus e l’ evenutale ingrandimento o intensificazione della densità della cataratta e la bimba continua a fare bendaggio (siamo partiti da metà del tempo in cui stava sveglia fino ad arrivare a 2 h al dì).
    Pare che dall’ occhio con cataratta la bimba abbia un visus di 4-5 decimi e porta degli occhiali per ipermetropia e astigmatismo. L’ altro occhio per fortuna ha 10/10.
    1Lei concorda con l’ iter da noi seguito fin’ ora o sa indicarci altre altenative?
    2.Ci hanno spiegato che molto probabilemente una vena che porta sangue al cristallino non si è assorbita completamente durante la nascita ed ha lasciato questo segno. Potrebbe Potrebbe chiarirmi meglio questo aspetto?
    3.Purtroppo il Prof. Vittone è andato in pensione e stiamo cercando una valida alternativa tra i chirurghi pediatri esperti in intervento di cataratta su bambini. Noi siamo di Bari ma siamo disposti a spostarci sia in Italia che all’ estero.

    RISPOSTA

    1. si, se vede 4-5 /10 è stata una scelta accorta e giusta.
    2. tutto il nostro corpo si avvale di “impalcature” che supportano la crescita degli organi e degli apparati, a volte queste impalcature non vengono riassorbite ed è questo ciò che è successo

    Paolo Nucci

    Paolo Nucci

    Il Prof. Paolo Nucci è professore Ordinario di Oftalmologia presso l’Università Statale di Milano. Si occupa in particolare delle patologie oculari infantili e rappresenta uno dei punti di riferimento nazionali per le anomalie della motilità oculare (strabismo del bambino e dell’adulto e delle problematiche neurologiche degli strabismi paralitici).
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