DOMANDA
Gent.mo Dott. Zanchin,
Le scrivo perchè soffro probabilmente della cefalea da aereo che sta studiando. Il primo episodio risale a circa 5-6 anni fa ed è tuttora presente. Il mio medico di base mi prescrive aerosol con clenil e fluibron per le due settimane precedenti il volo e sembrano funzionare. Gli antidolorifici assunti prima non sono nel mio caso efficaci.
Soffro spesso di sinusite, ma gli attacchi di cefalea da aereo si sono manifestati anche in periodi lontani da raffreddori. Ho inoltre il setto nasale deviato e turbinati ipertrofici. Sarei lieta di rispondere al Suo questionario ed apportare un contributo alla Sua ricerca, nella speranza che si trovi al più presto un rimedio a questo fastidioso disturbo.
Grazie mille.
RISPOSTA
Gent.ma Signora,
la diagnosi di “Cefalea da aereo” presuppone la preliminare esclusione di altre
cause, in particolare se sono presenti sinusiti ricorrenti. Se non la ha già eseguita, Le consiglio una “TAC cerebrale senza contrasto per seni paranasali con sezioni coronali sottili”.
Le sarò grato se vorrà farmi conoscere l’esito, anche se normale, della TAC,
se possibile anche con l’invio di copia del CD relativo.
Quanto alle terapie, potrebbe verificare, previo parere del suo Curante, se l’ uso contemporaneo dello spray assieme a un antinfiammatorio tipo naprossene 500mg, impiegati 60-30 minuti prima dell’ attacco, è in grado di prevenire l’ attacco, evitando l’ assunzione prolungata attuale dello spray .
Le chiedo di informarmi successivamente sull’efficacia della cura.
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Le sono grato per la gentile disponibilità: Le allego a parte il questionario, che Le chiedo cortesemente di compilare: ci consentirà di approfondire il nostro studio al riguardo e di approfondire le conoscenze su questo tipo di cefalea.
Cordiali saluti.
Giorgio Zanchin