DOMANDA
Egregio Prof. Volta, le scrivo per una “incertezza”….. mia figlia, oggi 14 anni, celiaca dal 2004 , ha dovuto cambiare medico xche il professore che la seguiva è andato in pensione…. Il nuovo medico , negli esami di controllo, ha messo la genetica….. serve questo esame adesso visto che la ragazza ha fatto tutto nel 2004 compresa biopsia????
Approfitto x chiedere se lei segue anche i ragazzi dai 14 anni in su o solo adulti???
La ringrazio x la sua gentile risposta e porgo cordiali saluti…
RISPOSTA
Gentile Signora,
se la diagnosi di celiachia è stata posta in base alla positività della biopsia duodenale con atrofia dei villi e alla positività della sierologia specifica non ha alcun senso eseguire il test genetico: è solo uno spreco di denaro pubblico in quanto il test genetico è ancora estremamente costoso. Se invece alla diagnosi vi era una discrepanza fra la sierologia e l’istologia, allora è opportuno procedere con la determinazione dell’HLA eterodimero per celiachia. In merito alla sua seconda domanda ritengo che fino all’età di 14 anni i celiaci debbano essere seguiti da un pediatra esperto di celiachia, ma dopo i 14 anni debbano essere affidati alle cure di un internista o gastroenterologo dell’adulto esperto di malattia celiaca
per le problematiche diverse che possono porsi nelle due fasce di età. Cordiali saluti.
Prof. Umberto Volta
Coordinatore del Board Scientifico AIC