celiachia se la diagnosi e’ giusta

    DOMANDA

    Egregio Prof.Volta ,le scrivo in merito a mia figlia Anna,che nel 2006 aveva problemi di stipsi e inappetenza ,da una visita al 2°policlinico di Napoli e da una serie di esami con una conclusione di diagnosi di celiachia il 17.01.2007 con esito di lieve atrofia della mucosa eseguita presso la pediatriadell’università Federico II Napoli ,con tTgasi iG A 10.6 u/ml , EMA presenti ,e con una conclusione che diceva: sulla base della sierologia e del quadro istologico della mucosa duodenale ,che ha mostrato una iperplasia delle cripte, si conclude che Anna è celiaca prescrivendole la dieta
    alimentare.Troppe le diagnosi sbagliate di celiachia. L’intolleranza al glutine, una patologia fino a poco tempo fa praticamente ignorata, ora rischia di subire un
    boom ma anche a causa di valutazioni erronee.Spesso mi sono chiesto se la diagnosi fatta a mia figlia con conseguente dieta alimentare non sia stata affrettata prima di attendere se effettivamente aveva sintomi celiaci. Mi fu consigliato nel 2011 di attendere il menarca arrivato regolare dal 6 maggio 2013 per cercare di poter reinserire il glutine visto che la ragazza Vuole provare in tutti i modi ,,faccio presente che la ragazza oggi ha 14 anni è segue la dieta alimentare scrupolosamente,adesso lei si sente pronta a provare l’inserimento sotto controllo medico per sapere la
    verità’ .Da genitore le chiedo un aiuto per poter risolvere questo dubbio visto che molte diagnosi sono affrettate e sbagliate.

    RISPOSTA

    Gentile Signore,
    Lei ha toccato un tema molto importante, quello delle diagnosi sbagliate di celiachia, un fenomeno ancora molto diffuso nel nostro paese. Molte diagnosi di celiachia basate sul riscontro di una lesione minima della mucosa intestinale (aumento dei linfociti intraepiteliali e iperplasia delle cripte senza segni di atrofia) con sierologia negativa non sono corrette ed andrebbero tutte rivalutate in un centro specialistico con un eventuale challenge con glutine. Detto questo, la diagnosi di sua figlia è stata formulata sulla base di una positività sierologica classica per celiachia con positività per gli anticorpi anti endomisio, che possono essere considerati il gold standard sierologico della celiachia. per cui anche se sua figlia presentava solo una lieve atrofia della mucosa (lesione tipo 3a secondo Marsh-Oberhuber) credo che la diagnosi possa essere considerata più che certa. Molti adolescenti e le loro famiglie stanno richiedendo ai noi specialisti la conferma della diagnosi fatta nell’infanzia mediante la reintroduzione del glutine e la ripetizione della biopsia duodenale e della sierologia. Francamente credo che questa prassi debba essere riservata solo ai casi in cui la diagnosi rimanga veramente dubbia e questo non i sembra il caso di sua figlia. Cordiali saluti.
    Prof. Umberto Volta Coordinatore Board AIC

    Umberto Volta

    Umberto Volta

    Già responsabile della struttura semplice di malattia celiaca e sindromi da malassorbimento al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Nato a Parma nel 1952, si è laureato all’Università di Bologna, dove si è specializzato in medicina interna e in malattie dell’apparato cardiovascolare. È stato professore di medicina interna della scuola di specializzazione in medicina interna dell’Università di […]
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