cerchiaggio

    DOMANDA

    Gent.mo Dott. Benassi,
    sono una donna di 57 anni, e vorrei un consiglio da lei..
    Nel 1986, riesco dopo una prima gravidanza andata male ( 6 mesi circa previo cerchiaggio x carcinoma in sito con amputazione del collo uterino), ad avere mio figlio, sempre tramite cerchiaggio che ho effettuato a Firenze … Fin qui tutto bene, con il passar degli anni, ho avuto tantissimi problemi di infezioni varie e quant’altro….ho omesso di dirLe che al momento del parto (cesareo) il cerchiaggio non è mai stato tolto nè trovato,x meglio dire non è importato a nessuno toglierlo al momento ma negli anni cercato e ricercato…ora dopo varie visite controlli, isteroscopie e chi più ne ha più ne metta finalmente è stata trovata la causa dei miei problemi. Non ci crederà, ma a distanza di 27 anni è stato trovato all’interno dell’utero andando così a sollevarmi il triagono(o trigono)della vescica IL FAMOSO CERCHIAGGIO..ora vorrebbero togliermi l’utero e andare a toccarmi la vescica x eliminarmi questo corpo estraneo, difficile da togliere..Lei capisce bene, che non è una cosa semplice, ed ho paura delle conseguenze alla vescica, che x ora mi dà solo piccoli problemi di infezioni e di impercettibile incontinenza…non sò che fare, qualcuno mi dice di restare così, effettuare periodicamente le cure necessarie, altri invece mi consigliano intervento..La prego gentilmente, se non le arreco disturbo di darmi un suo ben accetto parere…distinti Saluti. Antonella la disperata

    RISPOSTA

    Gent.ma Antonella buongiorno,
    caso curioso e complicato, in verità.
    La difficoltà non sta tanto nell’intervento di isterectomia, quanto nel definire bene preoperatoriamente la posizione attuale del cerchiaggio, dal momento che dopo 27 anni potrebbe (condizionale) essere “migrato” a distanza , verso appunto la vescica. Una risonanza ed una cistoscopia possono aiutare, se ancora non le ha eseguite.
    In questa sede non è opportuno decidere sulla esigenza di intervento, ci sono troppe variabili cliniche da considerare, che non conosco; ma i principi base della chirurgia consigliano di rimuovere l’utero solo in caso questo dia seri problemi alla qualità di vita della paziente, o se lasciarlo la predisponga a problemi futuri ( e non è il suo caso).

    Gianluca Benassi

    Gianluca Benassi

    Specialista dal 2008 al 2012 del “Progetto chirurgia ginecologica, mininvasiva e oncologica” dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, oggi libero professionista presso la casa di cura “Città di Parma”. Nato a Parma nel 1975, si è laureato in medicina nel 2001 per specializzarsi in ginecologia nel 2006. È dottore di ricerca in scienze ostetriche e ginecologiche presso […]
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