che fare per i secondarismi?

    Pubblicato il: 8 Settembre 2010 Aggiornato il: 8 Settembre 2010

    DOMANDA

    Gent.mo prof. Scardino Sottopongo alla Sua cortese attenzione il mio caso. Soggetto, con ca prostatico scarsamente differenziato,G.S 7 (4+3), accertato circa 2 anni orsono, trattato con radioterapia, preceduta e seguita dall’assunzione di casodex 150 sino a pochi mesi fa quando si è passati a casodex 50 + enantone 11,25,trimestrale. L’infusione di acido zoledronico và avanti ormai da 10 mesi, il PSA è 0,012 da oltre un anno. Tutto ciò premesso Le chiedo gentilmente : 1) come è possibile che i secondarismi continuano ad aumentare (TC, R.M. e scinti), nonostante anche l’acido zoledronico? 2) si deve passare alla chemio, da sola o con radio, e quale? In attesa di una Suo graditissimo aiuto ringrazio e porgo cordiali saluti.vito

    RISPOSTA

    caro Signore,

    in realtà sono pochi i casi di progressione ossea di malattia con PSA praticamente 0.

    in questi casi, non potendo il PSA essere utilizzato come parametro di ormonorefrattarietà e di progressione di malattia, si può ipotizzare una differenziazione neuroendocrina della neoplasia.

    come parametri per intraprendere una eventuale chemioterapia si utilizzano il dosaggio del NSE e della cromogranina A.