DOMANDA
Gent.mo prof. Scardino Sottopongo alla Sua cortese attenzione il mio caso. Soggetto, con ca prostatico scarsamente differenziato,G.S 7 (4+3), accertato circa 2 anni orsono, trattato con radioterapia, preceduta e seguita dall’assunzione di casodex 150 sino a pochi mesi fa quando si è passati a casodex 50 + enantone 11,25,trimestrale. L’infusione di acido zoledronico và avanti ormai da 10 mesi, il PSA è 0,012 da oltre un anno. Tutto ciò premesso Le chiedo gentilmente : 1) come è possibile che i secondarismi continuano ad aumentare (TC, R.M. e scinti), nonostante anche l’acido zoledronico? 2) si deve passare alla chemio, da sola o con radio, e quale? In attesa di una Suo graditissimo aiuto ringrazio e porgo cordiali saluti.vito
RISPOSTA
caro Signore,
in realtà sono pochi i casi di progressione ossea di malattia con PSA praticamente 0.
in questi casi, non potendo il PSA essere utilizzato come parametro di ormonorefrattarietà e di progressione di malattia, si può ipotizzare una differenziazione neuroendocrina della neoplasia.
come parametri per intraprendere una eventuale chemioterapia si utilizzano il dosaggio del NSE e della cromogranina A.