Che fare se chi è in dialisi è pure inappetente?

    DOMANDA

    buongiorno grazie innanzitutto per la sua cortesia vorrei sapere: mio padre è in dialisi da circa 2 anni è da poco tempo che non riesce piu’ a mangiare è inappetente al massimo, non era cosi prede farmaci quali(esopral,osvaren,renvela,kayexalate) possono essere i farmaci che causano questa inappetenza ? e quali possono essere aboliti o sostituiti grazie infinite. saluti enrico

    RISPOSTA

    Buongiorno a lei. La sua domanda ci consente di parlare in generale di cosa significhi essere sottoposti alla dialisi.
    La dialisi è un trattamento salvavita, ovvero una terapia che consente di tenere in vita persone che morirebbero per l’incapacità dei loro reni di mantenere un ambiente interno del corpo sufficientemente costante per garantirne il corretto funzionamento.
    I primi pazienti trattati con la dialisi, molti anni fa, iniziavano quando le condizioni cliniche erano drammatiche per la gravità dell’insufficienza renale e i pazienti sperimentavano un notevole recupero di benessere. Oggi l’inizio della dialisi è più precoce, per evitare un eccessivo peggioramento delle condizioni generali. Nella maggior parte dei casi si percepisce ugualmente un miglioramento, ma in alcuni casi il benessere derivato dalla depurazione dialitica non è percepito. Addirittura in alcuni casi, come sembra essere il suo, si osserva un peggioramento della situazione.
    L’emodialisi viene effettuata per circa 12 ore alla settimana (sul totale di 168 ore), mentre i reni depurano l’organismo 24 ore su 24 ore. Non possiamo quindi aspettarci un ripristino completo della funzione dei reni, ma un miglioramento che sia sufficiente a raggiungere un discreto benessere. Per ottenere questo scopo è spesso necessario affiancare alla dialisi l’uso di farmaci, come quelli da lei descritti.
    Dato che tutti i farmaci possono dare effetti indesiderati, siamo spesso propensi ad attribuire ai farmaci la comparsa di malessere, ma spesso la ragione è diversa. Nel caso di suo padre, le consiglio di affrontare il problema con il nefrologo di riferimento del centro dialisi dove suo padre è trattato. Solo valutando complessivamente la situazione si può capire (e non sempre è possibile) quale sia la causa del malessere. Una delle possibilità è che l’attuale dose di dialisi è insufficiente a depurare l’organismo di suo padre, per cui bisogna valutare se ci sono condizioni correggibili che possano migliorare l’efficienza della dialisi o se sia necessario aumentare il tempo di depurazione. Cordiali saluti,

    Dott. Maurizio Gallieni

    Maurizio Gallieni

    Maurizio Gallieni

    Direttore dell’unità operativa complessa di nefrologia e dialisi dell’azienda ospedaliera San Carlo Borromeo a Milano. Nato a Milano nel 1960, si è laureato presso l’Università degli Studi di Milano e specializzato all’Università degli Studi di Verona. Ha studiato e svolto tirocini all’estero, soprattutto negli Usa.
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