Che fare se una bimba ha frequenti attacchi di asma?

    DOMANDA

    Buonasera dottore,

    le espongo il quesito: ho una bimba di 20 mesi che dall’autunno fino ad ora ha avuto circa una decina di episodi di asma, a volte bronchite asmatica, a volte solo con broncospasmo. Tre volte ci siamo anche dovuti recare al pronto soccorso in quanto la terapia con aerosol (8 gocce breva + fisiologica) e bentelan per bocca, non dava risultati.
    Ci hanno detto che probabilmente si tratta di una ipereattività bronchiale, che sparirà poi con la crescita, stessa cosa che era successa alla mia primogenita. In quel caso però mia figlia era stata presa in carico dal dipartimeno di broncopneumologia pediatrica dell’ospedale e oltre ai test per verificare eventuali allergie ed altri esami, le era stata data una terapia di fondo che abbiamo portato avanti per qualche mese e che in effetti le aveva evitato il ripetersi contiuno di questi episodi, che avevano le stesse caratteristiche di quelli che adesso capitano alla piccolina: parte tutto di solito con un forte raffreddore, poi arriva la tosse e da lì il respiro affannoso, i rientramenti al torace e spesso il sibilo.
    Sarebbe il caso anche questa volta di fare le varie verifiche? E’ forse troppo piccola mia figlia e bisogna aspettare ancora un po’?
    Non le farà male assumere spesso il bentelan e fare tutti questi aerosol con broncodilatatore (che tra l’altro non funzionano sempre)?
    Grazie e buona serata

    Tiziana

    RISPOSTA

    Cara mamma, i termini di “asma”, “bronchite asmatica” e “broncospasmo” vengono spesso usati indifferentemente per indicare una patologia caratterizzata da difficoltà respiratoria più o meno grave.
    In età pediatrica la difficoltà respiratoria in corso di infezione è una situazione molto rappresentata (tra il 30 ed il 50% dei bambini) e, fortunatamente, non tutti coloro che presentano tale sintomo sono poi degli asmatici. Nella gran parte dei casi la dispnea (cioè la difficoltà respiratoria) è legata ad un accumulo di catarro nelle vie aeree, che per età, sono più piccole di quelle di un adulto.
    Per tale motivo, ai termini sopra riportati, è preferibile usare la parola “respiro sibilante (wheezing per il mondo anglosassone), in modo da non dare alcuna connotazione causale.
    Quando un bambino presenta ripetuti episodi di respiro sibilante (almeno 5-6 all’anno) vanno fatti alcuni accertamenti, proprio per verificare se tale condizione è un equivalente asmatico o è legata solo al catarro. Nel suo caso quindi consiglio di affidarsi al centro che ha seguito la sorella. Tuttavia vorrei fare una piccola considerazione: il fatto che spesso la bambina non risponda alla terapia con broncodilatatore per via aerosolica sembra sostenere l’ipotesi della forma catarrale. Infatti l’asmatico, anche piccolo, ha una brillante risposta, anche se magari di breve durata.
    Cordiali saluti.
    M.F.Patria

    Maria Francesca Patria

    Maria Francesca Patria

    ESPERTA IN PATOLOGIE ALLERGICHE E RESPIRATORIE. Dirigente di primo livello e responsabile dell’ambulatorio di allergologia e pneumologia pediatrica presso la clinica pediatrica De Marchi della Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore, Policlinico di Milano. Nata a Milano nel 1965, si è laureata in medicina nel 1990 per poi specializzarsi in pediatria nel 1994 e in […]
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