DOMANDA
Buongiorno dottore,
ho 28 anni, da sei anni assistente di volo, tratte nazionali ed europee, circa 8 ore di volo al giorno, una media di una settantina di ore mensili. Mi domandavo se ci potesse essere collegamento tra il mio tumore alla tiroide e il mio lavoro. Sono il primo caso di tumore nella mia famiglia, mentre non la prima con problemi di tiroide, mia madre è già stata tiroidectomizzata nel ’98, mia sorella (11 anni più giovane) soffre di un leggero ipertiroidismo.
La ringrazio per l’attenzione,
Laura
RISPOSTA
Sia gli equipaggi che i passeggeri degli aerei sono esposti a radiazioni ionizzanti a basse dosi, provenienti dallo spazio cosmico. Le dosi effettive annuali per gli equipaggi sono stimate nell’ordine di 2-5 mSv, il che mediamente può portare a ricevere 75 mSv al termine della carriera. Numerosi studi condotti su queste popolazioni negli ultimi 15-20 anni indicano che non c’è un aumento generalizzato di tutti i tumori, ma piuttosto si osserva un aumento dell’incidenza del melanoma maligno e dei tumori della pelle. In alcuni studi si è osservato anche un aumento di tumori cerebrali. Si deve osservare che in questi studi l’esposizione è ricavata teoricamente sulla base dei dati di servizio, ma non ci sono state misurazioni dirette. Tuttavia le misurazioni teoriche sembrano coincidere abbastanza bene con quelle obiettive.
Il tumore della tiroide non risulta aumentato negli equipaggi di volo. L’insorgenza di questo tipo di tumore è piuttosto associata all’esposizione ad isotopi radioattivi, e deriva quindi più facilmente da esposizioni ambientali. Per fare un raffronto si può osservare che i residenti nei pressi della base nucleare di Fukushima hanno assorbito in un’unica esposizione una dose equivalente per la tiroide pari a 27-66 mSv.
Il tumore della tiroide può insorgere in numerose patologie della tiroide, inclusa la tiroide plurinodulare e l’ipertiroidismo, ma non ci sono al momento ragioni scientifiche per considerare tutte queste condizioni come precancerosi.