Dieta dopo il primo anno di vita

    DOMANDA

    Ho un bimbo nato a 35 settimane oggi ha 13 mesi. Un bimbo portato a casa dopo 15giorni di T.I.N. bimbo intollerante alle proteine del latte e ahimè all’uovo. esegue una dieta senza latte e uova e i loro derivati, no carne rossa no pollo, no formaggi. Sono attenta anche alle tracce se presenti in pasta. Purtroppo mi è capitato che per errore dato pasta della Mellin ( che conteneva tracce di uova) mio figlio di nuovo con rigurgito diarrea ecc. meno male che me ne sono subito accorta. la mia domanda è: lui prende Nutramigen 2 due volte al giorno la mattina quando si sveglia (210) e il pomeriggio a merenda (180). Prende latte a merenda perché la sera si addormenta prestissimo circa un paio di ore dopo la seconda pappa. mi chiedevo potrei sostituire una delle due poppate con latte di riso? Temo che essendo il nutramigen ricco di proteine,vitamine ecc ecc possa mettere troppo peso e portarlo a obesità. la pappa è costituita da 30/35g di carboidrati + 70/80 g di verdure fresche no omogeneizzati + 80g di proteine omogeneizzati oppure se trovo coniglio o tacchino di fiducia un 40 gr . nell’ arco della giornata un frutto mi può dare un suggerimento alla dieta? mio figlio 79 cm per 11,500kg. sempre cresciuto benissimo sempre intorno al 75percentili per altezza mentre il peso varia dal 50 al 75 percentili. aspetto un suo consiglio.

    RISPOSTA

    Gentile Signora,

    poiché lei è molto attenta all’alimentazione di suo figlio – cosa per la quale le faccio vivi complimenti – saprà che in effetti negli ex-pretermine sussiste sempre un certo rischio di acquisire più peso del necessario, ed in realtà anche il suo bimbo, per quanto lei riferisca essere cresciuto sempre bene, si trova al momento, per indice di massa corporea o BMI (18,4 kg/mq), in una posizione molto elevata (>85°c), come potrà verificare da sola dalla carta OMS – BMI maschi 0-2 anni. Dunque ritengo giustificato il suo timore che possa avviarsi verso un percorso di sovrappeso. Attualmente si ritiene che, tra gli aspetti nutrizionali che possono condurre il bambino ad uno stato di sovrappeso/obesità, vi sia effettivamente un’esagerata assunzione di proteine animali, dove il ruolo preponderante sarebbe svolto dalle proteine del latte vaccino, e a seguire da quelle della carne, mentre le proteine vegetali sarebbero, in tal senso, indifferenti. Appoggio pertanto la sua idea di voler sostituire un pasto di formula elementare con un uno di “latte di riso”. Le segnalo però che a quest’età, e a mio parere fino ai 3 anni, tale sostituzione non dovrebbe avvenire con l’uso di un “latte di riso” da supermercato, non adatto alla copertura dei fabbisogni di un lattante e bambino piccolo, ma esclusivamente con una formula a base di proteine idrolizzate di riso, o anche – se non ci sono problemi di allergia/intolleranza – con una formula a base di soia.

    Contestualmente, peraltro, le segnalo che potrebbe essere opportuno scendere anche con le proteine animali di pranzo e cena, mantenendo a 20, massimo 30 g al giorno, la quota di carne o pesce. Ricordi che i legumi sono un’altra ottima fonte proteica, se correttamente accoppiati con cereali, tanto da poterli usare in maniera costante in un pasto al giorno, in sostituzione delle carni.

    Sempre a proposito della carne, non capisco bene la parte in cui scrive “+ 80g di proteine omogeneizzati oppure se trovo coniglio o tacchino di fiducia un 40 gr . nell’arco della giornata”… Intende forse 80 g di omogeneizzato dell’industria? Se è così le ricordo che attualmente gli omogeneizzati industriali di carne contengono, a seconda della marca, dal 20 al 40% di carne (poco più del 20% fisso, invece, per quelli di pesce), il che significa che lei può scegliere tipologie di omogeneizzato più consone alla sua necessità di contenimento dell’apporto proteico animale oppure, in alternativa, ridurre il quantitativo di omogeneizzato industriale che usa. In ogni caso, 40% di carne in un vasetto di 80 g corrispondono a 32 g di carne, dunque, come vede, meno dei 40 g che dà quando usa carne fresca. Ma poi, perché a 13 mesi questo bimbo prende ancora gli omogeneizzati? Non foss’altro per una questione di educazione alla corretta alimentazione, credo sia ora di togliere di mezzo questa tipologia di cibi, e passare decisamente ai prodotti freschi, anche per stimolare la masticazione ed il corretto passaggio dalla deglutizione infantile a quella di tipo adulto.

    Infine, le segnalo che gli allergologi sono abbastanza concordi nel non ritenere necessaria, in generale, l’eliminazione della carne vaccina dalla dieta di chi è allergico/intollerante al latte, né del pollo dalla dieta di chi è allergico/intollerante all’uovo. Non più del 40% degli allergici al latte, infatti, sono allergici anche alla carne vaccina. E per quanto riguarda il pollo, credo lei possa già stare sufficientemente tranquilla, dato che non segnala problemi nell’assunzione della carne di tacchino, che con il pollo condivide la maggior parte degli allergeni.

    Cordiali saluti,

    Prof. Andrea Vania, Pediatra Nutrizionista

    Andrea Vania

    Andrea Vania

    ESPERTO IN NUTRIZIONE PEDIATRICA. Prof. Andrea Vania, specialista in Pediatria con quarantennale esperienza in alimentazione in età pediatrica (0-20 anni) e in adolescentologia. Già Responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica del Policlinico Umberto I – Sapienza Università di Roma
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