DOMANDA
Buongiorno professore,
per un carcinoma alla prostata l’urologo a mio padre ha detto che le operazioni a cielo aperto hanno gli stessi vantaggi delle operazioni fatte con la robotica con un macchinario davinci tanto pubblicizzato.Un altro urologo mi dice che l’opzione con la robotica e senz’altro migliore, meno giorni di giacenza,nerve sparring,meno sangue.Insomma mi dica lei cosa ne pensa,non so come devo decidere.Grazie
RISPOSTA
Buongiorno
L’intervento di prostatectomia radicale per tumore prostatico può essere eseguito sia con tecnica open che prevede un piccolo taglio sotto ombelico e una degenza di circa 5 giorni post operatori, o con tecnica laparoscopica o robotica assistita che prevedono 5 fori di accesso per gli strumenti ed un allargato per rimuovere la Proststa e circa 3-4 giorni di degenza.
L’ operazione all’ interno e’ sempre la stessa , cambia solo la via d’accesso. A differenza di altri interventi come quelli sul rene dove il vantaggio di invasivita della laparoscopis e’ enorme rispetto alla chirurgia open, nella prostata le differenze sono minime.
Ognuno fa la tecnica che preferisce e che riesce a fare meglio.
Le linee guida della società urologica europea che hanno una visione imparziale del problema, dicono che al momento le tre tecniche danno risultati sovrapponibili sia oncologici che funzionali.
La tecnica open si può usare per tutte le indicazioni di prostatectomia radicale mentre quella laparoscopica i robotica più su forme di tumore molto iniziali, bassi valori di PSA inferiori a 10 e prostate di volume non eccessivamente aumentate.in questi casi, soprattutto la robotica cerca di ottenere un maggiore risparmio dei nervi erigendi legati alla funzione sessuale.
Prof Alessandro Sciarra
Coordinatore Prostate Cancer Unit
Policlinico Umberto I
Università Sapienza
Roma