Cheratocono, monitorarlo o fare il cross linking?

    DOMANDA

    Salve Dott. Venosa,

    proprio due giorni fa, a seguito di un normale controllo della vista, mi è stato diagnosticato il cheracotono. Il dottore è rimasto subito insospettito dal fatto che il mio astigmatismo fosse asimmetrico, il che lo ha portato a supporre che si trattasse di questa patologia. La successiva topografia ha confermato il tutto. C’è da dire che io avevo un astigmatismo stabile di 1,25 diottrie da 7 anni a questa parte, corretto senza problemi con gli occhiali. L’ultima visita ha evidenziato un peggioramento del’astigmatismo portandolo a 1,5 diottrie. Purtroppo si tratta di un astigmatismo irregolare causato proprio da cheratocono all’occhio destro. Il dottore mi ha consigliato di monitorarlo una volta l’anno dal momento che a 32 anni crede che la situazione sia ormai stabile. Il mio dubbio è che così facendo rischio di perdere del tempo prezioso per cercare di arrestarne il progresso mediante il cross linking, perchè seppur stabile nessuno può garantire che il suo progresso sia bloccato. Quindi, data la facilità e la celerità dell’intervento, io sarei propenso di irrobustire la cornea magari con qualche vantaggio anche in termini di miglioramento del visus. Dall’esame, si evince chiaramente il rosso del cono in basso, con spessore della cornea che arriva nel punto più sottile a 486 micron. Anche l’occhio sinitro ha un accenno di sfiancamento della cornea nello stesso punto ma è molto ridotto, e per questo non ho nessun astigmatismo associato.
    In tutto questo, cosa mi consigliate di fare?

    Grazie mille.

    RISPOSTA

    io consiglio sempre di effettuare l’intervento ,in quanto nessuno ci può grantire che dopo  i 45 anni il cheratocono non evolvi lo stesso anche se più lentamente, si figuri a lei che ha solo 32 anni, ed anche tenendo conto che è una tecnica assai efficace che può dare luogo solo assai raramente ad alcune complicanze tra l’altro sempre compensabili.

    se il cheratocono è un 2° stadio e la superficie posteriore della cornea non è particolarmente compromessa,potrebbe effettuare il cross-linking transepiteliale mediante iontoforesi che pur non essendo efficace e duraturo quanto il cross-linking “classico” denominato” epi-off” ( con asportazione preliminare dell’epitelio corneale) ha il vantaggio di un recupero post-operatorio rapidissimo ( e non di circa 3 mesi come nell’altra procedura)

    Alfredo Venosa

    Alfredo Venosa

    CHIRURGIA REFRATTIVA, CHERATOCONO, GLAUCOMA. Dirigente dell’unità operativa di laser terapia oculistica dell’ospedale Monaldi di Napoli. Nato nel 1959, è laureato in medicina e specializzato in oculistica. Dal 1995 si è interessato di chirurgia refrattiva creando una unità operativa presso l’azienda Monaldi e ha collaborato fino al 1998 con il team del prof. Fedorov (ideatore della […]
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